TUTTOSPORT, L'astio di Commisso e quel no di Juric
Come scrive Tuttosport ad inizio febbraio, il presidente Commisso parlava così: "Qui in Italia piace criticare e fare poco. Quando vedo che il Corriere Fiorentino, il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport... che sono controllati da uno che è il padrone del Torino... fanno questi stupidi articoli, penso che si debbano vergognare". A fine aprile: "I fatti parlano da soli. Da quando Cairo è presidente del Torino non ha vinto nulla. Io sono già contento perché dopo 4 anni abbiamo l’opportunità di vincere qualcosa". Sottinteso: e Cairo no, mai in 18 anni. Ieri la nuova puntata: "Il calcio è tra il mare e Marte, è difficoltoso da gestire. Ci sono giornali, radio, Uefa, Figc...
non si smette mai di parlare di Fiorentina. La Gazzetta dello Sport, di cui il proprietario è Cairo, due anni fa scrisse un articolo dove mi dava del mafioso italo-americano e io l’ho querelata. Quando la Fiorentina ha vinto contro l’Udinese, nelle prime pagine si è parlato solo di Inter e Juventus. E un piccolo articolo sul Torino: ma cosa vale il Torino? Speriamo la paghino presto sul campo". Ordunque, la bufera con Cairo continua. Il presidente del Torino aveva già replicato in passato, non escludendo la possibilità di adire anche lui le vie legali. Più infuocata di così, già oggi (ma mancano ancora diversi giorni...), non potrà essere la sfida di domenica. Immaginiamo però la soddisfazione dei vertici granata a ripensare a quando Juric, ai tempi ancora veronesi, corteggiato dalla Fiorentina di Commisso, Barone e Pradè sia nella primavera del 2020 sia in quella del ‘21, preferì lasciar decisamente perdere la pista viola, non convinto (eufemismo) per una serie di ragioni. Un incontro tira l’altro: e così Cairo e Vagnati colsero la palla al balzo.