UNA SOSTA POCO UTILE
Una domenica senza campionato e senza la truppa dei nazionali: duri i tempi per Pioli che potrà lavorare sulla squadra anti Bologna soltanto a ridosso della ripresa. Anche perchè è proprio in questi momenti che ai viola avrebbe fatto maledettamente comodo un po' di tempo per provare qualche schema nuovo. Niente che possa stravolgere l'impostazione iniziale comunque incentrata sul 4-3-3, almeno da quanto raccontano gli spifferi dei campini, ma pur sempre qualche modifica a qualche posizione chiave.
Alla fine l'attacco non ha praticamente rappresentanti con i soli Mirallas ed Eysseric evidentemente non sufficienti a garantire nemmeno un tridente da provare in allenamento, ma anche in difesa la situazione è più o meno la stessa con l'aggravante dello stop di Pezzella. Se a centrocampo Mancini aveva risparmiato Benassi consentendo a Pioli di poter lavorare sul terzetto titolare completato da Gerson e Veretout la partenza all'ultimo minuto di Norgaard, da molti indicato come possibile novità alla ripresa, sembra quasi l'ennesimo scherzo del destino. Anche perchè pure Edimilson è in nazionale.
Così mentre Pjaca e Simeone, per ora, non trovano troppa gloria nelle prime sfide delle rispettive nazionali (entrambi restano a sedere osservando i compagni con il croato che entra solo per pochi minuti) Chiesa e Biraghi non riescono a rompere il tabù San Siro e con il Portogallo impattano sullo 0-0. In una gara che ha visto gli azzurri superiori, ma anche un Chiesa meno appariscente e più nervoso del solito. Il pareggio finale tira fuori l'Italia dalla final four della Nation's League, che non sarà certamente un dramma ma che conferma quanto per il momento questa sosta sia poco utile.