UDINESE-FIORENTINA 3-1, Viola deludenti
Il secondo tempo, se possibile, comincia ancora peggio. Sul tiro di Sanchez Gamberini si volta ma colpisce con il braccio e per l'arbitro è calcio di rigore. Decisione assai discutibile quella di Bergonzi, anche perchè Gamberini non sembra voler colpire il pallone in modo volontario. Dagli undici metri D'Agostino resta freddo e raddoppia dopo soli 45 secondi di gioco nel corso della ripresa. E' una mazzata clamorosa quella subita dalla Fiorentina e lo stesso Gamberini va in confusione rischiando moltissimo su un retropassaggio suicida nei confronti di Frey. Prandelli prova a rimescolare le carte in tavola. Richiama Almiron e Jovetic, insufficiente la prova di entrambi, e manda in campo Vargas e Bonazzoli. Mentre ancora Quagliarella mette i brividi con un'iniziativa pericolosa al quarto d'ora, la Fiorentina tira fuori dal cilindro un'ispettato pallone per accorciare le distanze e riaprire la partita. Ci pensa Dainelli, di testa su punizione dalla sinistra di Pasqual, a regalare un gol insperato ma è una gioia effimera. Nemmeno due minuti e Quagliarella si guadagna una punizione dal limite dell'area. La finalizzazione di D'Agostino è da applausi e per Frey non c'è niente da fare. Udinese di nuovo in rete e viola sotto tre a uno. Il crollo a questo punto è evidente, la Fiorentina non trova la forza di reagire e anche il cambio di Jorgensen con Zauri non cambia gli equilibri. Soltanto Gilardino prova a lottare e sul cross di Pasqual dalla sinistra il centravanti colpisce il palo di testa. Bonazzoli però non riesce nel tapin e l'occasione sfuma. Il finale della partita è molto amaro, con il pubblico del “Fiuli” che sottolinea ogni passaggio della squadra di Marino con un “olè” irridendo i viola e spingendo Kuzmanovic al fallo di frustrazione che gli costa il giallo. Non solo ma praticamente al novantesimo anche Vargas s'incattivisce rifilando una brutta gomitata a Obodo. Finisce malissimo per la Fiorentina che non solo non sfrutta la sconfitta del Genoa, ma adesso si ritrova la Roma (prossima avversaria in campionato sabato sera) più vicina e, soprattutto, in settimana dovrà fare i conti con una prestazione deludente sotto ogni aspetto.
PRIMO TEMPO - Nessuna sorpresa nella formazione gigliata che scende in campo al “Friuli”. In mezzo al campo ci sono Donadel e Almiron, mentre sugli esterni Kuzmanovic e Semioli agiscono rispettivamente a sinistra e destra. Marino recupera D'Agostino e Sanchez e conferma il consueto tridente offensivo. Dopo qualche minuto di studio sono i padroni di casa ad affondare. Su Asamoah sia Gamberini che Dainelli tardano a chiudere, lasciando il mediano bianconero libero di controllare e sparare nell'angolo più lontano dove Frey non riesce ad arrivare per il vantaggio dell'Udinese. I viola sembrano soffrire i ritmi bassi degli avversari e al di là di qualche bella iniziativa di Semioli, fra i più positivi, non riescono a costruire occasioni degne di nota. Anzi, è la squadra di Marino che si rende di nuovo insidiosa con una bella combinazione Sanchez-Quagliarella con il tiro di quest'ultimo ben neutralizzato da Frey che respinge con buona prontezza di riflessi. Jovetic sembra avulso dal gioco e in mezzo al campo Almiron non ne azzecca una, risultato è che la Fiorentina non gira e subisce l'organizzazione di gioco dell'Udinese che manovra con la tranquillità di chi non ha niente da perdere. E' dunque un brutto primo tempo per la Fiorentina che soccombe di fronte al diagonale preciso di Asamoah e alle buone combinazioni fra Sanchez e Quagliarella che soprattutto sulla sinistra sembrano trovare terreno fertile. Peccato, perchè la sconfitta del Genoa di ieri sera dovrebbe rappresentare un ulteriore iniezioni di fiducia, eppure i viola giocano male e senza spunti di nota. Sul finale di frazione Pasqual da sinistra assiste Gilardino, ma il colpo di testa del centravanti non è pericoloso. Serve immediatamente cambiare registro e giocare un secondo tempo di tutt'altro spessore per provare a cambiare un risultato negativo e soprattutto non gettare al vento la ghiotta occasione di riprendersi il quarto posto.