TUTTI I TUONI DEL PRESIDENTE
Così parlò Mario Cognigni. Concetti chiari, diretti, forti. Anche qualche novità, giusto per dare nuovo pepe e nuova linfa ad una Fiorentina comunque rinvigorita dagli ultimi scossoni. Con ordine, il tuono più importante, a La Nazione: "contro il Chievo ho visto pochi giocatori all'altezza. Hanno precise responsabilità per questo momento". Come dire: non pagherà soltanto Mihajlovic, anche il gruppo è nell'occhio del ciclone. Le notti brave, le serate scapestrate, le prestazioni scellerate. "Non seguivano più Sinisa ed abbiamo deciso di ripartire". Con Rossi. "Gli stimoli e gli avversari di lusso saranno un grande motivo di ripartenza per tutti".
Chi non è nel mirino di Cognigni è Pantaleo Corvino. "Gode della nostra fiducia, mi è difficile immaginare una Fiorentina senza di lui. Tiene al progetto ed ha un contratto a parte, speciale, come un dipendente a tempo determinato". Ma... Il "ma" è Macia. Eduardo Macia, braccio destro di Rafa Benitez a Valencia e Liverpool, che "girerà il mondo a caccia di nuovi talenti". Scossoni in vista? Cognigni nega. "Arriva su suggerimento dello stesso Corvino". Bene, avanti.
Non mancano le frecciate agli scontenti ed alle delusioni. "La realtà è sotto gli occhi di tutti: l'ultimo mercato è stato anomalo, volevamo una squadra diversa da quella messa in campo ma non c'erano soldi. Sicché abbiamo puntato a trattenere i big, anche quelli che aspiravano ad altri palcoscenici...". Vargas e Gilardino, pare sottintendere Cognigni.
Poi il futuro, gli obiettivi, le ambizioni, i progetti. "Tutto sarà condizionato dal fair play finanziario e per questo lottiamo per ripartizione dei diritti tv, legge sugli stadi, attività collaterali e cura maniacale del settore giovanile. Lo stadio non ci basta, ma entro l'anno Renzi presenterà un progetto più preciso". Infine un campanello d'allarme. "La squadra merita un voto insufficiente: saremmo competitivi ma la classifica non recita così. Con Rossi le cose cambieranno: ho sempre detto che se la Fiorentina fosse arrivata in buona posizione a Natale, avremmo acquistato... Lo confermo, anche se lo sbilancio mi preoccupa". Così parlo il presidente Cognigni.