TRIDENTE: ECCO PERCHE' SI PUO'
Ultimo minuto di Fiorentina-Juventus. Lancione di Kroldrup, stacco spaventoso di Giampaolo Pazzini che spizzica la palla per Gilardino, il quale completa il capolavoro e si inventa il goal del pareggio. Un'azione che, forse, vedremo sempre più spesso. Cesare Prandelli lo ha detto in conferenza stampa, al termine della sfida con i bianconeri: "Pazzini e Gilardino insieme? Perchè no, ancora non abbiamo gli equlibri giusti, ma lavorando potrebbe diventare una soluzione importante". Ma è una soluzione possibile? Le sensazioni sono positive. Vediamo perchè.
Giampaolo Pazzini ha fatto vedere il meglio del suo repertorio giocando al fianco di Luca Toni, durante la prima stagione di Prandelli alla guida dei gigliati. Il Pazzo ha una capacità di aprire spazi, di svariare su tutto il fronte offensivo, di smistare la palla sugli esterni, che pochi attaccanti hanno. Il suo stacco di testa, inoltre, non sembra avere eguali nel campionato italiano, e le sue spizzate potrebbero diventare davvero un'arma micidiale per la Fiorentina, soprattutto se chi gli sta accanto impara a sfruttarle. Gilardino ha dimostrato di saperlo fare, ed i due, nei pochissimi minuti di "convivenza" al centro dll'attacco viola, hanno evidenziato un'intesa assolutamente insospettabile, se è vero che prima del goal, i due avevano confezionato un'altra nitida occasione da rete, sempre con il solito schema: spizzata di Giampaolo e Alberto lanciato verso la porta. Gila e Pazzo insieme, dunque, si può, anche perchè l'attaccante toscano garantisce anche un grande lavoro in fase difensiva, data la sua straordinaria generosità.
E Mutu? Il fenomeno non può restare fuori, ovviamente. Cesare Prandelli sta quindi lavorando all'ipotesi tridente, probabilmente ad un modulo a rombo, con Adrian alle spalle dei due attaccanti italiani. Un potenziale offensivo spaventoso, ben assortito, di grande qualità. Ma gli equilibri tanto cari al "Mago di Orz"? E' questo il punto. La Fiorentina ancora non è pronta. Lo ha detto il Mister, ancora le gambe non rispondono a dovere, ed anche i meccanismi tattici vanno messi a punto. Ma quando si potrà pensare concretamente a questa idea? Ci vorrà ancora del tempo, quello necessario perchè la condizione raggiunga livelli d'eccellenza, e perchè tutti gli uomini a disposizione di Prandelli metabolizzino il nuovo modulo. Sarà necessario ad esempio un grandissimo lavoro dei centrocampisti, che dovranno garantire un immenso lavoro in fase di non possesso, così come Vargas, ad esempio, dovrà imparare a difendere meglio. Con il centrocampo a rombo, e con i tre davanti, sarà ancora più importante il lavoro di Felipe Melo, e la sua capacità di alzare la linea del pressing, in modo, una volta riconquistata palla, di servire immediatamente il tridente. Cambierà anche lo sviluppo della manovra offensiva, che prevederà si il gioco sugli esterni, soprattutto con Vargas che avrà tutta la fascia a disposizione - Mutu agirà più centralmente - ma che vedrà i viola cercare molto spesso anche lo sfondamento per vie centrali. Mutu dovrà sempre farsi trovare tra le linee avversarie, per poi puntare i difensori e sfruttare i movimenti di Gilardino e Pazzini.
Insomma, c'è tanto da lavorare, ma l'idea è affascinante, e molto. Cesare Prandelli ha visto un Pazzini in grande spolvero, e sa che di fianco a Gilardino potrebbe espoldere definitivamente. Inoltre il Gila avrebbe una spalla importante, che lo aiuterebbe e non poco nel lavoro sporco, permettendogli di arrivare ancora più lucido in zona goal. I tempi non sono ancora maturi, e per qualche settimana ancora vedremo la Fiorentina classica, con due ali ed un centravanti ma, con molta probabilità, in futuro vedremo una Viola con il 4-3-1-2, con un tridente da sogno, un tridente che fa paura agli avversari e stuzzica la fantasia dei tifosi. Gila-Pazzo-Mutu, insomma, si può