I DUE LATI DELLA BARRICATA
Come un fulmine a ciel sereno, nella giornata di ieri appena conclusa è tornato Marko Pjaca ad illuminare il cielo del calciomercato viola. Anche se nell'arco delle ventiquattro ore le sensazioni, ma soprattutto l'eventuale formula d'acquisto intorno all'attaccante croato, hanno assunto molteplici forme.
Se le voci della mattina infatti parlavano di un'apertura Juve al diritto di riscatto, le indiscrezioni milanesi del pomeriggio hanno invece portato a pensare totalmente all'opposto, con i bianconeri casomai pronti a concedere il prestito secco ai viola, che però dopo l'affare Gerson difficilmente ne potrebbero chiudere un altro senza smobilitare una serie di reazioni cittadine che rischierebbero di divenire poi difficilmente controllabili.
Ma soprattutto, volendo provare a fotografare il momento anche con le notizie che arrivano direttamente dalla Fiorentina, in questa situazione Corvino e Paratici sembrano trovarsi dalle parti opposte della barricata. Dal fronte bianconero arrivano due voci: "Prestito secco" o "Prestito con obbligo di riscatto". Da quello viola, un'altra ancora: "Prestito con diritto di riscatto". E senza la ricompra, per evitare di essere utilizzati come semplice filiale di valorizzazione. L'obiettivo potrebbe essere quello di trovare una soluzione a metà strada. Ma quale?
Nell'attesa, nel tardo pomeriggio di ieri a Milano si sono incontrati proprio i due protagonisti del rimbalzo di proposte sul conto di Pjaca, ossia Paratici e Corvino. La fumata post-incontro è stata grigia, nel senso che le posizioni non si sono avvicinate granché, anche se si è parlato di un possibile inserimento di Sturaro a titolo definitivo come contrappeso pro-Juve per il mancato inserimento a bilancio dell'eventuale obbligo viola nei confronti del croato. Mentre le parti provano ad accordarsi, in mano viola c'è perlomeno la volontà del giocatore, fermamente convinto nel voler abbracciare il progetto tecnico agli ordini di mister Pioli.