FIO-CHIEVO, Rossi ad un giro(ne) di boa
Si ritorna al Franchi domani. Dopo la burrascosa notte in tinte bianconere saranno i gialloblu ad affrontare i viola alle 15.00 presso lo Stadio Comunale di Firenze. Sfida che si preannuncia interessante non solo perché il Chievo è tra quella schiera di squadre, di cui la Fiorentina fa parte, che sgomita insieme alle altre in fondo alla classifica, tutte rinchiuse in 5 punti tra i 32 del Parma, ultima squadra che si salverebbe oggi e i 37 dell'Atalanta che vede la quota salvezza a 40 punti molto vicina. Stiamo parlando di ben 9 squadre che quest'anno rendono la lotta salvezza quanto mai ampia. Per fortuna in tutto ciò che il Lecce terz'ultimo viaggia più sotto con altri 5 punti di distacco dal Parma.
Le parole di Delio Rossi in sala stampa d'altronde parlano chiaro per brevità e schiettezza: “Squadra tosta, organizzata, molto pragmatica. Con il Chievo sarà una partita di una delicatezza estrema” dice il tecnico, e in effetti sarà quanto mai dura, soprattutto vista la posta in gioco di 3 punti che metterebbe le due squadre a pari merito in classifica. Una sicura ulteriore iniezione di fiducia per gli uomini di Rossi che potrebbero guardare con più sicurezza al raggiungimento del loro obiettivo: la salvezza. I tre punti sono sempre l'antidoto migliore a qualsiasi malanno del calcio giocato.
All'andata la partita non andò affatto bene, e sotto un cielo plumbeo e con la mente agli alluvionati in Liguria, i viola hanno perso per 1-0 con gol di Rigoni che decretò l'esonero di Sinisa Mihajlovic quasi a furor di popolo. Da allora la storia è cambiata e porta il nome di Rossi. Ma vediamo com'è cambiata la formazione della Fiorentina. Tutto il reparto arretrato sarà lo stesso, tornato a 4 dopo l'esperienza della difesa a 3 che alla fine ha ceduto sotto i colpi degli avversari. E anche gli interpreti saranno i soliti stando alle indicazioni: Boruc, Cassani, Gamberini, Natali e Pasqual. Il centrocampo, al di là dei sempre sicuri Montolivo e Behrami, vede un po' di differenze. Primo perché domani i viola giocheranno a 4 mentre all'andate erano solo tre a supporto dei tre davanti, e perché nella Fiorentina di oggi sono tornati due interpreti che si erano persi su strade diverse: il primo è Vargas che settimana dopo settimana sembra sempre più recuperato e sempre più in forma e l'altro è un Marchionni che davamo ormai come giocatore solo in attesa di fare le valigie. Invece per questo finale di stagione, il loro apporto sarà fondamentale e le parole di Rossi ancora una volta confermano questa idea. Davanti invece all'andata la coppia Jovetic-Gilardino (con uno spaesato Lazzari nel terzetto) sarà sostituita per forza dalla coppia Jovetic-Amauri, viste le poche alternative a disposizione del tecnico. Con un elemento in comune però, quella della difficoltà della prima punta (prima Gila, poi Amauri) di riuscire a segnare. In questo l'avvicendamento in panchina non ha portato i frutti sperati.
Cambiamenti tattici che speriamo porteranno a cambiamenti anche nei risultati perché Rossi è oramai ad un giro(ne) di boa, ha avuto la sua Fiorentina per una metà di stagione e suonerebbe come una scommessa persa quella che Firenze volle fare chiamando a sé Delio Rossi come l'uomo che avrebbe dato una svolta al cammino dei viola verso, si pensava ancora allora, un possibile posticino al sole chiamato Europa League. Perdere domani, così come successe a Mihajlovic sarebbe un'ulteriore beffa in questa stagione sfortunata, ma al di là di questi paragoni che il calcio ci offre sempre con gran generosità, domani, di nuovo di fronte al suo pubblico, la Fiorentina dovrà vincere a tutti i costi per cancellare soprattutto quello che è successo due settimane fa.