DISTANZA DI VEDUTE
Era già capitato in stagione di registrare la distanza tra le valutazioni a caldo di Vincenzo Italiano e le reazioni (inevitabilmente più di pancia) di chi ha lasciato il Franchi mercoledì sera con l’amaro in bocca. Il tecnico da una parte a sottolineare la ripartenza in campionato dei suoi, al netto di un punto che non cambia la classifica, la maggior parte dei tifosi dall’altra poco convinti dalla stessa gestione della partita.
Così se l’insegnamento più saggio porterebbe a pensare quanto la verità stia sempre e comunque nel mezzo, resta il calo della Fiorentina nel secondo tempo del match con il Monza ad alimentare recriminazioni sul pareggio in questione. Perché non solo gli uomini di Italiano non sono stati in grado di chiudere il conto quando era tempo di farlo (evidenziando nuovi limiti realizzativi) ma hanno pure rischiato di capitolare se gli attaccanti di Palladino fossero rimasti più freddi davanti a Terracciano.
Insomma ancor prima di analizzare l'aspetto fisico dopo oltre 50 giorni di sosta, andrà tenuta bene a mente la fragilità dei viola nel portare a compimento quanto di buono messo in campo, che fosse nel caso specifico l'eurogol di Cabral o l'ottimo esordio da titolare di Bianco (scelte iniziali di Italiano che hanno comunque pagato). Un’incertezza figlia di lacune in organico che Italiano in primis ha saputo gestire ma anche di scelte che a partita in corso anche in passato sono parse arrivare con eccessivo ritardo.
Niente che cambi il giudizio su un allenatore ancora oggi considerabile valore aggiunto di una rosa costruita con più di una contraddizione, semmai un’altra spiegazione al perché ancora oggi per immaginare di tornare in zona europea la Fiorentina dovrà soprattutto trovare il modo di capitalizzare le occasioni o quanto meno riuscire a difendere meglio quelle effettivamente concretizzate.