ARCIGNI
Al fischio finale, negli spogliatoi, si racconta che Aquilani fosse il più dispiaciuto per l'uno a uno finale. Persino in lacrime lo descrivono. Quell'occasione, a pochi secondi dal triplice fischio, dev'essere rimasta impressa negli occhi del centrocampista che non è riuscito, sul più bello, a inquadrare lo specchio della porta. Segnale che, evidentemente, questa squadra ci mette sempre il cuore. Ed in effetti, rivedendo i novanta minuti di oggi, carattere e personalità hanno consentito ai viola di limitare i danni e fermare un Napoli che fa paura.
Non ci sono del resto altri termini per descrivere l'effetto delle folate dei partenopei, con un Cavani letale come solo i tanto conclamati top player sanno fare. Se poi si tengono di conto i centoventi minuti di mercoledì sera è ancora più facile salutare l'uno a uno odierno con un certo sollievo. Anche perchè, pur senza brillare come accadeva fino a qualche mese fa, nel finale la Fiorentina tiene, e non era poi così scontato. Almeno non quanto le scelte di Bergonzi che sia in occasione del rigore di Toni, che in quella del secondo giallo a Behrami, non fa altro che allinearsi a quanto già mostrato da Romeo e company.
Restano, però, alcune pecche sulle quali Montella e la Fiorentina sembrano avere idee differenti. Il tecnico del resto ha fatto chiaramente intendere di aver bisogno di altri rinforzi, mentre Pradè, nell'immediato pre gara, e ADV, al fischio finale, hanno fatto capire che arriverà qualcuno, ma non dal nome così roboante come i tifosi sognano, vedi alla voce Lisandro Lopez. In attesa che arrivi il 31 gennaio per capire come andrà a finire il mercato, allora, serve soprattutto che Jovetic ritrovi tutta la sua incisività. Perchè è naturale che da lui ci si aspetti il colpo, così come è naturale che i mugugni si moltiplichino con il passare delle partite nelle quali il montenegrino non riesce quasi mai nemmeno ad arrivare al tiro.
Nota conclusiva, ma non per importanza, sull'ennesima risposta positiva fornita da Neto. La scelta di Montella si è rivelata ancora una volta azzeccata, con il brasiliano che tra Roma e Napoli ha ampiamente dimostrato di aver superato di slancio l'erroraccio di Udine, sfoderando fior di parate, come quella su Pandev. Al di là delle riflessioni romantiche, per Viviano, la strada si fa così tanto in salita che se nelle prossime ore arrivasse la separazione (causa partenza per Bologna) non ci sarebbe certo da stupirsi. Un peccato, per come stanno andando le cose, e per come sono andate. Se, invece, così non fosse lo stesso portiere fiorentino dimostrerebbe lo stesso carattere arcigno messo in campo oggi dai suoi compagni di squadra.