TAIBI, Senza le assenze viola favoriti
Riprende la Champions League ed il Milan si trova ad affrontare un lanciatissimo Manchester. Di questa gara ne parliamo con Massimo Taibi, ex portiere di entrambi i club.
Che gara sarà tra Milan e Manchester?
"Il Manchester, sia in casa che fuori, mi pare giochi la stessa partita, il Milan in casa si fa rispettare, percui credo sarà una bella partita".
Tu credi al fatto che questo scontro possa decidere il futuro di Leonardo sulla panchina del Milan?
"Non ci credo e non sarei d'accordo. Non ci credo perché non è da Milan e non sono d'accordo perché sta facendo un gran bel lavoro. Non dimentichiamo poi che in ogni società, quando si cambia, non è facile ed il Milan si ritrova anche con un Kakà in meno".
Chi c'è da temere soprattutto nel Manchester?
"Credo che il problema sarà Rooney. E' un giocatore completo, combatte, fa gol e difende. Come il Milan, comunque, hanno un ottimo collettivo e ci sono tanti giocatori che possono dare il loro apporto come Berbatov e Valencia".
Tu che ricordo hai del Manchester?
"Sono stato pochi mesi per problemi personali, ho giocato poco e mi hanno massacrato per quel famoso errore. E' stata un'esperienza di vita interessante".
Il Times ti apostrofò come il peggior portiere della storia della Premier League, cosa rispondi?
"Su questa cosa ho sempre riso, alla base di tutto evidentemente non ero ben visto. Nelle prime due partite ho fatto benissimo, con il Liverpool sono stato il miglior in campo e poi nelle successive due c'è stato qualche errore. Non ho avuto comunque il tempo di dimostrare il mio valore. Sorrido anche perché, se avessi sbagliato tutte e quattro le partite, sarei stato ingiudicabile comunque. Ad un giocatore vanno concesse 15-20 partite prima di dare un giudizio".
Ti sei pentito di questa scelta?
"Mi sono pentito di essermente andato da là. Con il senno di poi avrei dovuto risolvere i miei problemi dall'Inghilterra".
Da portiere del Milan cosa ricordi?
"Ho ottimi ricordi. Sono nato nel Milan, nel 1990, ai tempi di gente come Van Basten, Gullit e Rijkaard. Mi sono sempre sentito uno della famiglia, nel 1998 sono rientrato e ho giocato 17 partite discretamente bene. L'allenatore poi ha fatto altre scelte, vedeva meglio Rossi, ma per me è stato un anno positivo. Ancora oggi mi sento un uomo della famiglia Milan".
Quindi tiferai Milan?
"Senza ombra di dubbio".
Approvi dunque la scelta di Leonardo?
"Leonardo è una persona che conosco, è arrivato a Milano quando io ero là e ci trovavamo sul campo, ma anche fuori. Fra di noi c'era un gran rapporto e ho avuto modo di conoscere una persona con un'intelligenza fuori dal comune. Aveva anche una grandissima umiltà ed è un gran conoscitore di calcio. Lo vedevo più come manager, ma conoscendo così bene il calcio può far bene anche da allenatore".
Si dice che la sua arma, ma può essera anche il suo problema, sia il fatto di essere più un compagno che un allenatore
"La forza delle grandi squadre e dei campioni è che, pur essendo amici, c'è rispetto dei ruoli. Anche se per loro Leonardo è un compagno, hanno rispetto dei ruoli e lui è una persona talmente diretta ed onesta che ha un grande credito".
Tra Milan, Inter e Fiorentina chi vedi favorito in Champions?
"Hanno tutti partite difficilissime. Forse una Fiorentina senza assenze e senza problemi sarebbe stata favorita, anche se il Bayern è una grandissima squadra".
Chi sarà l'uomo in più del Milan con il Manchester?
"Credo che Ronaldinho possa essere colui che fa la differenza".
Un pronostico?
"Non si fanno pronostici in questi casi, spero solo vinca chi penso io".