PREMIER, Il Chelsea ridicolizza Eriksson (video)
Chi è Sven Goran Eriksson? Un giramondo? Un patriota che ancora non sa a quale bandiera votarsi tra lo "style" molto british e il calcio troppo "italian"? Tanto impenetrabile in panchina quanto vulnerabile nella sua camera da letto. E' semplicemente indescrivibile, per riassumere. Ci penseranno i media britannici a trovare il giusto sunto di Sven(go). Perché a ben guardare il suo City di scena a Stamford Bridge più che una rocca arcigna (solo 7 gol subiti prima della sfida con il Chelsea) è sembrato un castello di sabbia al vento.
Alla festa Blues (6-0) partecipa anche Sheva, uno che ha bisogno ultimamente pure di uno sprinter per tornare a giocare col pallone. E allora Eriksson si ricorderà del denaro speso dal suo precettore Shinawatra. Sembrava cinico e portentoso lo svedese, capace di modellare un City vincente. Non accadeva da quasi quarant'anni. Si compiaceva. Lui sì, da solo, tra lo Schmeichel del 2000 e il baby Richards lanciati nell'orbita Premier. Tignoso al punto di accantonare Rolando Bianchi (2 gol in 4 partite). Si ricrederà. Magari nel suo smisurato guardaroba, tra un completo e l'altro da mostrare alla prossima uscita.
Premier League (11^ giornata):
Birmingham-Wigan 3-2
Chelsea-Manchester City 6-0
Manchester United-Middlesbrough 4-1
Reading-Newcastle 2-1
Sunderland-Fulham 1-1
Portsmouth-West Ham 0-0