NICCHI, Basta con le polemiche arbitrali inutili
Marcello Nicchi, presidente dell'Aia, intervenuto stasera a Napoli alla manifestazione per i 90 anni della sezione napoletana dell'associazione arbitri, prova a placare gli animi dopo le ennesime polemiche sui fischietti italiani. "Ci siamo abituati, io credo che bisogna lavorare per portare culture e regole nel calcio. Dobbiamo andare avanti in mezzo a mille difficoltà. E' questo il punto cardine del nostro mandato, sono due anni che lo facciamo. Credo - ha aggiunto - che questo compito di aiutare gli arbitri (perchè aiutando gli arbitri si aiuta indirettamente lo sport) è un compito di tutti. Fatela finita voi che avete in mano il mezzo della comunicazione con delle polemiche inutili che non servono a niente e parlate di più di spettacolo del calcio, di regolamento e di regole".
C'è una responsabilità anche da parte dei giocatori che con il loro comportamento, come ad esempio le frequenti simulazioni appena si perde un contrasto a centrocampo, non aiutano i direttori di gara? "No, diciamo che questa è un'abitudine italiana. Io invece sostengo che anche a livello di atleti, tra coloro che vanno in campo, gli arbitri, gli allenatori, i calciatori il rapporto si sta fortificando e migliorando. C'è molto da lavorare, perchè non ci siamo ancora. Sono però convinto che solo con la comunicazione, con il riconoscimento non solo degli errori (che quando li facciamo li riconosciamo per primi) ma anche dei meriti degli arbitri il calcio italiano potrà progredire. Andare a sparlare dopo una partita persa, che magari l'hai persa meritatamente, credo che non serva a niente".