FIORENTINA, Prestiti con diritto di sognare...
«Cè, mi raccomando: stessa posizione dell'anno scorso». «Io qui e tu lì: ok Leo». PC e CP viaggiano insieme, sigle speculari e uguali vedute, il primo fa il mercato e il secondo lo mette in campo, il primo si prende il coro «Come l'è bello Pantaleo» e il secondo si prende il primo striscione «Cesare maestro di calcio e di vita». I due, ovvio, si presentano insieme e attorno ci sono già 500 tifosi viola, sole che spunta, venti gradi, gradevolezza diffusa, cori, speck e «Gilardino suonaci il violino». Ah, PC e CP sono ovviamente Pantaleo Corvino e Cesare Prandelli: alle 17.59 comincia il primo allenamento in altura, partitella in famiglia che finisce 3-0, doppietta di Gila (il primo gol è di Semioli), applausi, flessioni e ovazioni. Si corre, direzione Champions. «Perché noi — dice Prandelli — non ci accontentiamo mai».
Entusiasmo colma-gap «Iniziamo come un anno fa — dice Corvino verso Prandelli —: io alla tua destra, nella stessa posizione che ci ha visti vicini e anche quarti in classifica per il terzo anno di fila. E quest'anno vogliamo ripeterci, perché il divario con le grandi si è accorciato ». «Confermo — fa Prandelli — siamo leggermente dietro alle grandi e l'arma per colmare il divario è l'entusiasmo. Nostro e soprattutto quello della gente che arriva anche quando vede bel calcio: senza il loro calore non avremmo mai potuto fare nulla».
Mix esplosivo Si lavora affinché i preliminari siano deliziosi. «Sono le partite più importanti della stagione — ammette Prandelli —: alla squadra chiedo lo stesso spirito di sempre, così come ai nuovi chiedo di seguire i vecchi per capirne la forza, la voglia, l'entusiasmo. Abbiamo costruito una squadra intrigante, una miscela che ha prospettiva, personalità e gioventù ».
Miscela esplosiva. Da mettere giù col 4-3-1-2 «pur cercando di arrivare a cambiare moduli nella stessa partita: potremmo anche pensare al doppio centravanti Pazzini-Gilardino. Il Pazzo deve sapermi mettere in difficoltà».
Almiron: prestito E i singoli? Mutu. «L'ho sentito molto sereno e determinato — racconta Prandelli —: da quel che so, non c'è alcun tipo di preoccupazione». Vargas. «Studia da Roberto Carlos? Giusto: ad attaccare ci sa fare, noi gli insegneremo a difendere meglio». E poi? «Se dovesse arrivare qualcun altro — continua Cesare —, bene». Qualcuno arriverà, vero Corvino? «Anche le grandi squadre possono migliorare. Migliorare si può sempre». Due cose, Pantaleo: la prima, quando raggiunge il Sudamerica? «Ora mi riposo un po'». La seconda: Almiron interessa sempre, giusto? «Con quella formula sì». Quella del prestito. Con diritto di sognare.