CORVINO, Il ds a 360° su presente e futuro viola
Così Pantaleo Corvino a Lady Radio. "Il 6 al nostro mercato estivo è un'analisi equilibrata. Anche se è arrivato in sordina, Cerci è una risorsa importante per il presente e soprattutto per il futuro. Conosciamo l'età dei nostri esterni, andavano supportati da giovani e con lui, Santana, Marchionni e Vargas siamo a posto. Il suo acquisto mi gratifica molto. E poi D'Agostino: è un'operazione fatta a giugno, in base a considerazioni tecnico-tattiche, oltre a Boruc, visto che il tecnico mi chiedeva un portiere più bravo di Avramov e degno sostituto di Frey... Ho mantenuto l'intelaiatura che ci ha portato in questi anni a raggiungere risultati importanti, il nostro mercato è positivo".
Sulle 'criticità' di inizio stagione. "Gli infortuni e i problemi non sono alibi. La situazione di oggi ed i giudizi devono tenere conto delle criticità avute da questa squadra, non può essere altrimenti. Vargas e De Silvestri si sono infortunati in estate, Gamberini idem, Jovetic si è fatto male, Mutu era squalificato, Pasqual ha avuto la pubalgia fino a luglio, Montolivo, Gilardino e Bolatti sono arrivati a fine luglio, Natali fermo per tre partite... Bisogna tenerne conto".
Ancora sul periodo no. "Con Napoli e Lecce ci sono stati due episodi a nostro sfavore, ma non voglio alibi. Sono momenti che possono crearsi in un campionato come questo. Ho già detto che sarebbe stato un campionato difficile, non trovo tre squadre certe di retrocedere. Milan, Juve e Roma vogliono fare l'Inter, altre vogliono fare la Fiorentina. Per questo, aggiungendovi le criticità, troviamo questa situazione".
Sulle motivazioni. "Le motivazioni fanno la differenza, ma non è l'unico motivo che porta una squadra a non esprimersi. Tra queste ci sono anche le criticità di cui sopra".
Sul campionato di Serie A. "Ho già fatto un'analisi stagionale, questo è un campionato pericoloso per tutti, anche per le big come Juventus, Milan e Roma. Se si spendono 150 milioni tra ingaggio e cartellino per Ibrahimovic e Robinho, se ci si permette di spendere 70 milioni sul mercato, se si hanno due attaccanti con ingaggi molto alti (Milan, Juventus, Roma, ndr) e non raggiungerà gli obiettivi, avrà sbagliato strada. Per questo è un campionato pericoloso, come per quelle che cercano di essere la Fiorentina, cercando di raggiungere il quarto posto e poi non riuscendoci. Anche per noi non sarà facile fare la Fiorentina".
Ancora sulle motivazioni. "Un grande campione deve sempre averle, ma la paura è quella che siano appagati, anche in club come l'Inter. La Fiorentina è un club che non ha tanti campioni, ne ha 2 o 3 e per tenerli fa grandi sacrifici. Gli altri sono giocatori di livello medio-alto che magari possono subire delle flessioni mentali per arrivare sempre all'ultimo obiettivo, all'ultimo secondo. Averlo fatto in campionato ed in Europa, può aver causato una flessione".
Sulla comunicazione di Mihajlovic. "Per anni ho detto cosa mi sprona, per cercare di dare di più. Questa forma di pensiero è stata vista come un mio limite. Ognuno ha il suo modo di comunicare e Mihajlovic ha alzato l'asticella per trasmettere al gruppo una mentalità vincente. Questo gruppo è ancora forte, per convincere di questo anche il gruppo, non per arroganza. Per lo stesso motivo ha parlato di calci nel sedere...".
Su Bolatti e Pastore. "Devi rinunciare ad alcuni giocatori in certi momenti storici. Pastore è un trequartista e facevamo un 4-4-2, avevamo già Osvaldo, Pazzini e via dicendo, avrebbe fatto fatica ad integrarsi".
Su Nastasic e Ignjovski. "Nastasic non può essere tesserato prima del 1° luglio, compie 18 anni a marzo. Può essere tesserato dalla stagione 2011/2012. Ignjovski è un trequartista del Monaco 1860 ma non l'abbiamo seguito molto".
Sul vice-Gilardino. "Ho già parlato di questo argomento, la società in estate ha comunque speso pur non andando in Champions e non avendo uno sponsor".
Su Veloso, Insua ed i non-acquisti d'estate. "Avevamo tutti giocatori di quantità, tranne Montolivo, ho preso un altro di qualità come D'Agostino piuttosto che Veloso. Avevo un'alternativa a Pasqual come Balzaretti, ma veniva criticato; lo stesso è valso per Almiron...".
Su Boruc e sui secondi portieri di casa viola. "Me lo aveva chiesto anche Prandelli, un portiere dietro Frey di tale spessore. Con lui l'ho fatto con Lobont e Storari, ora con Mihajlovic, prendendo Boruc. E tutti me ne fanno una colpa. Il ds non si inventa niente, solo quando va a pescare all'estero, prendendosi la responsabilità di un colpo che il tecnico non conosce. Prima di prendere un calciatore, chiedo sempre al tecnico. Tutte le critiche e le altre congetture, sono solo masturbazioni mentali".
Su Frey-Boruc. "Ho avvisato l'agente di Frey a marzo-aprile che avrei preso un portiere importante dietro al francese. Poi il resto l'ho già ribadito".
Sui colpi sbagliati negli anni scorsi. "Nel calcio il più bravo è quello che sbaglia di meno, ho fatto più di 150 acquisti in queste stagioni. Credo di esser stato un ds che ha fatto dei buoni colpi e no, ma resto lo stesso direttore sportivo".
Sul progetto viola. "Nessuno se ne risenta, prendetela come una battuta, ma il Messia non può andare in mezzo agli Apostoli ogni giorno... Non possiamo stare a dire ogni mese o due mesi cose già dette in precedenza. A giugno, io e la mia proprietà, abbiamo detto che siamo un club con quattro big davanti, che cerca di lottare per stare dietro a queste quattro. Se tutto va come deve andare, se i pronostici sono stati rispettati, raggiungiamo il nostro obiettivo. Se va male a noi, c'è qualche altre squadra al posto nostro, ma questa è la legge del calcio, quello che giustamente è un fatto fisiologico".
Sul 'manifesto viola'. "Può essere riduttivo, ma lo abbiamo detto: questa Fiorentina ha tenuto i big... Cosa dobbiamo dimostrare?".