CASIRAGHI, Presto per parlare dei fuoriquota a Pechino
Parte da Ferrara la missione Pechino per la nazionale olimpica di Gigi Casiraghi. Domani sera al 'Mazza' arriva l'Olanda, campione d'Europa under 21, per una partita in cui più che il risultato conteranno gli esperimenti. Perché la squadra che indosserà la maglia azzurra alle Olimpiadi, senza considerare la questione 'fuoriquota', è un cantiere aperto.
E non potrebbe essere altrimenti: all'ossatura dell'under 21 si aggiungeranno infatti gli ex azzurrini nati nel 1985 (nella prima uscita ci sono Nocerino, Montolivo, Coda e Viviano) e, contando gli impegni dei club e quelli della nazionale maggiore nelle qualificazioni europee, è pochino il tempo per dare una fisionomia a una squadra che non potrà esimersi dal dare l'assalto al metallo pregiato. E così domani sera è probabile che si vedano in campo tutti o quasi i giocatori arrivati a Ferrara, tutti più o meno reduci dalle fatiche dei rispettivi campionati. "Il problema - ha detto Casiraghi - sarà appunto avere il tempo di costruire una squadra nuova, ci saranno poche amichevoli e quindi il test contro l'Olanda in questo senso è molto importante. Andare alle Olimpiadi è un lavoro affascinante, anche perché la qualificazione ce la siamo sudata sul campo".
Quindi via con gli esperimenti, pur dovendo fare a meno di Giovinco, forse il simbolo, sicuramente il giocatore più determinante dell'attuale under 21. Nella testa di Casiraghi un po' di attenzione è già rivolta ai fuoriquota. Al raduno ferrarese il tecnico ha stoppato subito le polemiche, sottolineando che fra lui, il Coni e la federazione c'é una perfetta sintonia d'intenti e di vedute. Ma che comunque è ancora troppo presto per affrontare la questione: "La risolverò più avanti - ha detto - anche perché ci sono ancora tante variabili, il mio obiettivo è quello di portare a Pechino la migliore squadra possibile. La scelta dei fuoriquota sarà legata alle necessità, ai ruoli, alle situazioni contingenti".