CALCIOSCOMMESSE, Gianello inguaia il Napoli

27.10.2012 14:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
CALCIOSCOMMESSE, Gianello inguaia il Napoli
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il portiere che manda a processo il Napoli, oggi, è senza lavoro, ma all’epoca dei fatti era la riserva della riserva della truppa Mazzarri. Matteo Gianello, secondo la procura della Federcalcio, provò a corrompere Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, su mandato dell’amico Silvio Giusti e con l’obiettivo di truccare la sfida del 16 maggio del 2010 fra i partenopei e la Sampdoria a Marassi.

Gianello, ieri, è stato deferito per illecito sportivo, Paolo Cannavaro e il compagno di difesa Grava per non aver denunciato la proposta indecente e il Napoli per responsabilità oggettiva per entrambe le accuse: entro novembre verrà celebrato il processo di primo grado davanti ai giudici della Disciplinare e il pm del pallone Stefano Palazzi potrebbe richiedere due punti di penalizzazione per il club e una squalifica fino a sei mesi per i due giocatori ancora in attività. Napoli trema, aspetta e legge le carte di un processo sportivo che nasce da una confidenza, quella che il terzo portiere dell’epoca fece ad un poliziotto amico. «Qualche giorno prima della partita di Genova, ultima partita di campionato, eravamo insieme in un bar e - racconta il 6 ottobre di due anni fa Gaetano Vittoria, agli inquirenti della procura della Repubblica di Napoli - Gianello si offrì di pagare la consumazione anche per me. Alle mie rimostranze (“Matteo paghi sempre tu e non è giusto, anche se il mio stipendio non è come il tuo”), Gianello mi disse che voleva festeggiare, mi prese da parte e, prima con grande circospezione, poi con maggiori particolari, mi fece il seguente racconto: Gaetano, mi disse, ma davvero credi che mi possa bastare il mio stipendio? Ho appena comprato una casa a mia madre ed un’altra a mia fratello e, ora, devo comprarne una per me. E, dopo questa premessa, mi confidò che da tempo era in contatto con gente di su in grado di conoscere anzitempo i risultati delle partite. Mi disse anche che le scommesse sugli incontri - così il poliziotto della Squadra Mobile ai pm - secondo lui avvengono a Londra in modo da sfuggire ai controlli...».

Gianello, prima ai magistrati e, poi, agli uomini di Palazzi, ha confermato tutto quanto svelato dall’amico poliziotto precisando come «mi rivolsi a Cannavaro e Grava e come questi mi diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa. Anzi, dall’espressione del loro volto - così l’ex portiere nel suo verbale - compresi che erano visibilmente risentiti per la proposta ricevuta. Non ricordo con precisione la somma messa a disposizione da Giusti, ma sicuramente si trattava di decine di migliaia di euro per ogni giocatore che fosse stato disponibile...».

Cannavaro e Grava, adesso, rischiano lo stop. Entrambi hanno negato alcun tipo di contatto con Gianello prima della sfida con la Sampdoria ed entrambi hanno querelato l’ex compagno. La partita di Marassi, per gli inquirenti, non fu truccata (vinse la Sampdoria per 1 a 0): il Napoli si sente parte lesa, il patteggiamento, annunciato, di Gianello, potrebbe alleggerirne la posizione.