BIANCHI, Piace anche al City

07.07.2007 17:30 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Tuttosport

Gli stracci volano (nor­malmente) quando un rapporto fi­nisce. Nella tormentata storia tra Rolando Bianchi e il Napoli si agi­tano ancor prima del suo inizio. Mancato. Perché la trattativa c’è stata senza mai sublimarsi in un rapporto completo, stabile e dura­turo. Colpa dei particolari, nei qua­li il diavolo mette la coda. I diritti d’immagine, nello specifico. Quelli che mai ti immagineresti possano recitare la parte del leone in un con­tratto. Ma così è, se vi pare: in Ita­lia - vista la pesante tassazione la­mentata in maniera inesausta da Adriano Galliani - significano mo­neta sonante, in grado di supporta­re in solido un contratto. A Napoli li vuol gestire la società per i suoi tes­serati, per questo la trattativa con Bianchi ha richiesto lunghezze non previste. Fino a far sbottare in ma­niera fragorosa il presidente Aure­lio
De Laurentiis ( « Bianchi? Ri­chieste da divo » ) e in modo più defi­lato il direttore generale Pierpaolo
Marino ( « S’è preso qualche giorno per accettare, abbiamo allora chiu­so per Lavezzi. Gli auguro di tro­vare un club, che non sarà il Napo­li » ) : ognuno secondo caratteristiche personali. E secondo caratteristiche personali replica Tullio Tinti, agen­te del giocatore. Non è persona abi­tuata a parlare, è obbligata a farlo per l’occasione. Una stizza manife­stata al mattino, esplicitata al po­meriggio, nella piazza dell’Atahotel Quark a Milano: « Quando porto avanti una trattativa vedo l’offerta e la esamino. C’era un problema sui diritti di immagine: oggi posso quantificarli in una certa cifra, tra un anno questa può essere total­mente diversa da quella pianifica­ta. Bianchi era in vacanza a For­mentera, l’ha analizzata là e ha da­to una risposta nel giro di una set­timana. Ed era una risposta positi­va.

Bianchi voleva andare a Napoli, il suo entusiasmo era uguale a quel­lo dei tifosi napoletani. Sapeva che lì avrebbe giocato con continuità. Sono dispiaciuto soprattutto per le parole di De Laurentiis, che consi­dero uomo di cultura. Ma il presi­dente non ha mai parlato né con me, né con il ragazzo. Non può permet­tersi di affermare certe cose, deve avere più rispetto per gli altri e que­sto non c’è stato » .
Una rottura fragorosa, che irrom­pe inaspettata sul mercato. Logico che il ritorno in gioco di Bianchi - insieme con quello di Valeri Boji­nov,
messo sul mercato dalla Fio­rentina dopo il rifiuto di prolungare - vada a innescare una nuova va­riante nel complesso gioco degli at­taccanti. Tinti giura: « Non c’era al­cun’altra squadra per Bianchi: lui voleva unicamente il Napoli. La Fiorentina? Corvino è un grande in­tenditore di calcio ma a me non ri­sulta un suo interessamento. Ci so­no le società inglesi ( il Liverpool, per esempio, lo ha seguito per tutta la stagione, ndr). Il mercato è lungo, valuteremo con attenzione » . E l’In­ghilterra, insieme con la Fiorentina citata dall’agente, potrebbe essere la destinazione dell’attaccante con­sacratosi nell’ultima stagione con la Reggina. Giungono al proposito se­gnali da Manchester, non dallo Uni­ted ( dove è stato rimesso in giro an­che Giuseppe Rossi dall’imminente arrivo di Carlos Tevez: il Parma è alla finestra) bensì dal City. Qui è cominciata ufficialmente ieri l’en­nesima vita sportiva di Sven Goran
Eriksson: contratto triennale con la società che il miliardario thailan­dese Thaksin Shinawatra - chiac­chierato nuovo proprietario - vuole condurre a livelli di eccellenza, in concorrenza con i potenti e vincenti vicini di casa. Il tutto per la gioia dei tifosissimi Oasis. Il tecnico sve­dese apprezza parecchio i prodotti del nostro campionato, sicuramen­te sta seguendo con attenzione quanto accade intorno a Bianchi. Ma occorrerà velocizzare il tutto, la stagione della Premier League è già cominciata: l’ 11 agosto si scende in campo.