ARBITRI, L'anno della svolta

25.08.2007 07:50 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione

Ora Abete spera nel ritorno alla normalità del campionato «perché la normalità è un grande valore». Matarrese annuncia che questo sarà «l’anno della dignità» per il calcio italiano, anche all’estero. Nonostante Genoa-Milan vietata ai tifosi rossoneri per timori di violenze: «C’è rammarico, speriamo sia un’eccezione» (Abete), «Volevamo iniziare con una grande festa, serve una strategia unica dei prefetti. Oggi comunque c’è un calcio rimasto pulito con persone pulite» (Matarrese). Le buone intenzioni dei presidenti di Figc e Lega sono ora rimesse nelle mani di loro, gli arbitri guidati dal presidente Gussoni e dal designatore Collina. «Vi difenderò dalle irruenze dei presidenti di club — promette Matarrese —, dovete andare in campo col sorriso, perché la gente vi vuole bene e poi dovete prendere esempio da Collina, che col sorriso fregava tutti». Insomma, la parola d’ordine è «arbitro è bello», anche perché le nuove divise — come spiega il designatore — sono state studiate per mettere in evidenza «i fisici invidiabili» dei fischietti italiani. E così il tradizionale appuntamento di inizio campionato (c’erano anche il presidente degli allenatori Ulivieri e il presidente del settore tecnico Vicini) si conclude con uno scambio collettivo di maglie nere, personalizzate, fra Abete, i suoi due vice Albertini e Gussoni, Matarrese e Collina.
«Mi manca solo di fare l’arbitro, poi nel calcio ho fatto tutto» è una delle battute più riuscite di Matarrese, che promette di andarsene solo quando saranno state rimesse le cose a posto e poi con il sorriso sulle labbra stuzzica il nuovo designatore. «E’ diventato internazionale con me, ma non facciamone un mito. Meno si parla di lui e meglio è, Collina deve produrre e dare certezze». Le inchieste su Calciopoli non sono ancora finite, tre arbitri internazionali (Bertini, Paparesta e Pieri) sono tuttora sospesi, ma Gussoni indica con orgoglio la novità della stagione, «quella che io definisco della svolta. E’ stato introdotto il concetto di preparazione dell’arbitro a leggere in anticipo la gara che andrà a dirigere.

Collina è stato il miglior arbitro del mondo per sei anni consecutivi grazie a una cura approfondita, che comprendeva anche la conoscenza delle tattiche delle squadre e delle caratteristiche psico-fisiche dei calciatori. Questo approccio all’arbitraggio parte dalla Can, ma dovrà permeare tutta l’attività dell’Aia, con i suoi 31.640 associati e le 700 mila partite dirette ogni anno».
L’arbitro sarà sempre più atleta e tecnologizzato, sia per il monitoraggio dei suoi allenamenti da parte dei preparatori atletici e della commissione (Collina, Borriello, Capraro e Stevanato) che per la disponibilità di consultare tattiche e caratteristiche dei calciatori sul sito dell’Aia. Per agevolare lo studio delle partite, Collina cercherà di anticipare in futuro le designazioni ma avverte: «Una banca dati la si può consultare anche durante l’attesa in aeroporto». Attraverso semplificazioni anche su spostamenti, pranzi e cene (si deve mangiare sempre nell’albergo dove si alloggia), arbitri e assistenti dovrebbero infine riuscire a ottimizzare la loro prestazione, «per essere un passo avanti rispetto allo sviluppo dell’azione, in modo quasi da prevederla». La grande apertura verso i giovani (34 anni l’età media) è testimoniata dalle prime designazioni: Rosetti in B per Bologna-Rimini, un solo internazionale in A, con il decano Farina (rappresentante degli arbitri in attività) e Rizzoli, il migliore la scorsa stagione, in panchina. «Nei tornei estivi i giovani hanno fatto bene, i senatori dovranno essere i punti di riferimento». In attesa di trovare l’accordo sulle nuove forme di pagamento degli arbitri («Stiamo riflettendo per trovare una soluzione, vogliamo che sia premiata la qualità), l’uniformità di interpretazione del regolamento è l’obiettivo di Collina.

A QUESTO PROPOSITO
, particolare attenzione dovrà essere riservata alla raccolta del pallone in rete dopo il gol. «Dovrà essere ammonito solo il giocatore che farà perdere tempo». Magliette allungate? «Fallo è trattenere un giocatore, non toccarlo». Ed eventuali interruzioni per violenze o manifestazioni di razzismo spetteranno al responsabile dell’ordine pubblico, con l’arbitro mero esecutore di decisioni dell’autorià di pubblica sicurezza.