AQUILANI, Storia di un rimpianto rossonero
Milan e Aquilani: storie che si incrociano, dividono ed incrociano nuovamente. La sua avventura in rossonero, iniziata sotto il miglior auspicio (rete a Napoli, di testa), si è conclusa in maniera non proprio "idilliaca": problemi legati al raggiungimento dell'obbligo di riscatto, uniti a qualche guaio muscolare di troppo durante la stagione. Fatto sta che la dirigenza ha deciso di non confermare l'ex giallorosso, puntando tutto su Riccardo Montolivo. Scelta irreprensibile da questo punto di vista, visto l'apporto offerto finora dal nativo di Caravaggio, diventato leader e perno indiscutibile della mediana. Ma i due non avrebbero potuto eventualmente coesistere? La Fiorentina, dopo un lungo corteggiamento, è riuscita a strappare Aquilani dal Liverpool per circa 2 milioni di euro: una cifra decisamente inferiore al riscatto precedentemente pattuito tra Milan e Reds.
La società rossonera, forse scottata dalla "Caporetto" di infortuni della scorsa annata, ha preferito non rischiare, affidandosi a giocatori più affidabili sotto il profilo fisico. Qualche rimpianto, tuttavia, sorge quasi spontaneo, vista la grande stagione disputata da Aquilani in Toscana: nell'attuale mediana milanista, dove la qualità tecnica non è certamente la caratteristica migliore, le doti di Alberto avrebbero fatto decisamente comodo. Massimiliano Allegri avrebbe potuto utilizzarlo in coabitazione con Montolivo, rendendo la manovra decisamente più areosa ed imprevedibile. Domenica ci sarà un ulteriore confronto tra Milan e Aquilani: il primo, lo scorso novembre, si è concluso col classico e poco digeribile gol dell'ex