AMELIA, Gilardino dimostrerà il suo valore
E' appena arrivato in Sicilia, con una valigia carica di speranze e guantoni. Dopo la retrocessione con il Livorno Marco Amelia vuole riscattarsi, giocandosi al meglio due stagioni che potrebbero metterlo in dubbio come secondo di Buffon ai prossimi mondiali. E non si capisce perché il Milan l'abbia ignorato così a lungo.
Partiamo dall'Italia: te l'aspettavi di essere in prima posizione solitaria nel girone?
"Io, come tutta la squadra - compreso l'allenatore - puntavo a fare questi punti. Potevamo trovare difficoltà per via del campionato appena iniziato anche con squadre meno forti sulla carta".
Col cambio d'allenatore, per quanto riguarda la squadra, ha avuto ripercussioni?
"Non deve riguardare noi giocatori. Dobbiamo pensare a fare bene con qualsiasi mister, non ci sono differenze. Ho conosciuto Lippi nel bienno del mondiale, mentre Donadoni lo conoscevo già. Sono due allenatori molto bravi: Lippi ci ha fatto vincere il Mondiale, Donadoni è stato più sfortunato perché nella partita con la Spagna abbiamo perso ai rigori".
E poi la Spagna ha vinto gli europei
"Sì, consola il fatto che gli iberici hanno vinto con tutti mentre con noi hanno fatto fatica. Ai punti meritavamo noi".
Finalmente Palermo, si può dire
"Già l'anno scorso c'ero andato vicino, mancava solamente la firma. Poi è saltato tutto negli ultimi minuti, mentre quest'anno lo sapevo già prima dell'Europeo. Era un matrimonio già programmato. Era una cosa che volevo: passare da una realtà come Livorno - comunque molto bella - al Palermo, un po' più grande anche come bacino d'utenza".
Perché era saltata l'anno scorso?
"In certe trattative le spiegazioni lasciano il tempo che trovano. Siamo arrivati agli ultimi minuti di mercato e per piccoli particolari non si riusciva a fare tutto nell'orario prestabilito. Per questo è stato rimandato di un anno".
Spinelli tiene particolarmente ai suoi gioielli - vedi Pulzetti
"Il Livorno punterà a tornare in A e ha bisogno di giocatori come Tavano e Pulzetti. Sono rimasto lì volentieri nonostante offerte importanti dalla massima Serie".
Cosa non ha funzionato l'anno scorso?
"Iniziammo male le prime partite di campionato, facendo due punti in nove gare. Magari due o tre punti in quelle partite ci avrebbero dato una mano. Poi siamo venuti fuori facendo degli ottimi risultati arrivando anche a metà classifica: gli infortuni ci hanno penalizzato e alla fine abbiamo pagato dei risultati sfuggiti per piccole disattenzioni".
Quest'anno quindi Livorno candidato alla A?
"Nella giornata di domenica li ho visti contro il Mantova che è una squadra organizzata, tosta, ha un gruppo di giocatori affiatato. Si sono ben comportanti sebbene ci fossero delle assenze nei ruoli cardine. Questa squadra può lottare insieme a Parma ed Empoli per salire in A".
Cambio d'allenatore alla prima giornata
"Ho vissuto tante situazioni di questo genere e ho imparato a non dare spiegazioni a certe scelte. Non serve a niente, bisogna pensare al presente e a cosa ci si trova davanti. C'è stato il cambio, va bene, ora si deve essere subito pronti".
Sabato c'è l'anticipo con la Roma
"Io credo che il Palermo deve far forza sul gruppo e l'amicizia che c'è fra i giocatori. Abbiamo cambiato tanti giocatori, ci sono molti volti nuovi e col tempo ci sarà un giusto feeling che ci permetterà anche nelle partite difficili di fare risultato".
Roma senza Totti: meglio così?
"Sì, ma quando Francesco s'è fatto male l'anno scorso - tra l'altro contro il mio Livorno - chi l'ha sostituito ha fatto molto bene. Alla fine la Roma ha lottato per lo scudetto fino all'ultima giornata anche senza Totti, fermo restando che è fondamentale per i giallorossi".
Questo Palermo dove può arrivare?
"Dobbiamo creare il giusto gruppo: prima ci riusciamo, prima avremo risultati. Sulla carta siamo appena dietro alle grandi e possiamo giocarcela con l'Udinese, con la Sampdoria, con la Lazio. Però quando c'è un cambio generazionale bisogna anche saper aspettare: basti pensare alla Fiorentina appena tornata in A. Ci ha impiegato un po' a ingranare".
Quali saranno le top4?
"Ne calcolo cinque, fra le due milanesi, Juventus, Roma e la Fiorentina".
Gilardino finalmente in forma
"Io credo che al Milan Gilardino non abbia fatto male, dal punto di vista realizzativo. Ha sempre segnato più di dieci gol. Poi è normale che qualcuno si trovi bene o male, dipende anche dalla voglia che uno ha. Quest'anno Alberto cercherà di dimostrare che è uno dei più forti attaccanti del campionato italiano".
Forse sono stati anche i tifosi, che non gli hanno dato abbastanza sostegno, a farlo rendere al di sotto
"E' normale quando stai per un lungo periodo senza fare gol. Io credo che questo cambio di maglia a Gilardino ha fatto molto bene. Basta vedere l'ultimo periodo con la Nazionale".
Tornando Lippi, può tornare Totti?
"Dipende solo da lui. Ha fatto una scelta e certe scelte vanno rispettate. Ci può anche stare, ma io credo la volontà di Francesco cambi per l'allenatore, credo abbia fatto una scelta di vita".
Però potrebbe dare una mano a livello di Nazionale
"Sì, come già detto tutto dipende da Francesco. Insieme a lui e Nesta abbiamo vissuto la vittoria del Mondiale, poi hanno fatto una determinata scelta. Se poi vorranno ritornare in futuro toccherà al mister vedere la situazione".
C'è anche Curci
"Gianluca ha bisogno di giocare, perché ha molte capacità tecniche. Lui ha giocato in A a sprazzi, ma se riesce a trovare una certa continuità può dire la sua".
E l'obiettivo personale quale sarà?
"Spero di aiutare la squadra a fare bene. Costruire, nel tempo, qualcosa d'importante come vuole il Presidente. Possiamo riuscirci se ognuno di noi riesce a dare quello che ha, ogni giocatore dà quello che ha a livello di mentalità. Io personalmente ho le qualità giuste per aiutare, come molti altri che sono arrivati".
Lippi ha detto che non ci sono moltissimi difensori in Italia
"Non lo so, io credo che i giocatori ci siano, il problema è che tante squadre - soprattutto a noi italiani - al minimo errore danno addosso. Invece certi stranieri che arrivano in Italia non vengono mai giudicati, e questo aiuta a formare un pensiero del genere. Poi se Lippi dice che c'è questa lacuna, un pensierino va fatto perché il mister è un allenatore di grandissima esperienza".
Toni ha detto che da quando è andato al Bayern viene fischiato. Forse perché è andato all'estero
"Diciamo che all'estero ci sono molti giocatori più rustici e meno tecnici rispetto ai nostri. Poi è normale che giocatori come Luca vengano presi con un altro occhio, chi ci gioca contro cerca in tutti i modi di contrastarlo anche con questi modi rudi. Io credo che l'atteggiamento dei tifosi verso un giocatore dipenda dal momento di forma. L'anno scorso Luca ha fatto 39 gol, all'Europeo ha avuto delle difficoltà ed è stato preso di mira. Probabilmente basti che ritorni al gol con la Nazionale per far cambiare idea".
Inter formata da 11 stranieri: questo è un danno per il calcio italiano?
"Sì, perché toglie la possibilità a giocatori italiani di mettersi in mostra. Queste sono scelte fatte dai dirigenti e ci si può fare poco. Probabilmente bisogna sperare in Blatter e nella sua regola sugli stranieri".