TIME OUT
Se da Delio Rossi il trepidante pubblico viola si aspettava una rivoluzione sul piano del gioco, senza dubbio dopo ieri può considerarsi già parzialmente soddisfatto; e non tanto perché il tecnico riminese sia già magicamente riuscito non soltanto a dare un'idea di calcio alla propria squadra ma anche, come aveva dichiarato il giorno della sua presentazione, un'anima alla sua rosa, quanto perché calcisticamente parlando Rossi ha rivoluzionato per 60 minuti lo sport del calcio nella prima mattinata di ieri.
Già, poiché se dovessimo andare a spulciare un qualsiasi manuale di nozioni sportive, capiremmo come il time out tanto richesto ed osannato ieri sia un'invocazione proprie di molti altri sport (pallavolo, pallanuoto, pallacanestro) ma non, caso strano, del calcio. Ma è proprio questa sfrontata controtendenza manifestata da Rossi ieri nei confronti di Firenze e del suo calcio che ha già riempito di gioia gli oltre 4000 tifosi giunti festanti ieri al ''Franchi'' per assistere alla prima uscita, ufficiosa, della loro ''nuova'' squadra.
I suoi consigli ai giocatori, prodighi come sempre, hanno letteralmente elettrizzato i presenti assiepati in Maratona che hanno, per l'occasione, sottolineato con applausi e cori l'impegno e la determinatezza con cui il loro tecnico tentava - e speriamo con risultati immediati - di far comprendere ai propri calciatori il suo calcio.
Sono dunque finiti i momenti del ''solo bastone'' o ''solo carota'' in casa viola: adesso la nuova parola d'ordine, oltre il triplice concetto di ''lavoro'', è ''stop, parliamone, time out''. Senza se e senza ma stavolta.