SINISA E PANTALEO, Sulla stessa barca
Tutti sotto esame. Chi più, chi meno. L'ottobre che si va chiudendo in Fiorentina porta con sè le prime temperature basse della stagione. Anche e soprattutto sotto il profilo della classifica dove, tenendo d'occhio i posti europei, la Fiorentina è già sotto gli zero gradi centrigradi. Ovvero a quota meno 5 punti dai posti validi per l'Europa League. Un risultato non certo incoraggiante per una società a caccia di un nuovo ciclo ormai da un anno.
Archiviata infatti la scorsa stagione come l'inevitabile intermezzo fra un'era che si chiudeva e un'altra che doveva nascere, è soprattutto su quest'annata che la Fiorentina ha deciso di scommettere. Sia sotto il profilo degli investimenti, che sotto quello tecnico. Sostenendo, in pratica, un disavanzo da 20 milioni di euro in estate, e ricercando un obiettivo europeo sul terreno di gioco nel corso di tutta la stagione. Ed è chiaro che con questo ruolino di marcia, anche questo campionato, rischia di diventare paurosamente mediocre, come del resto lo scorso.
Al di là delle valutazioni sull'allenatore, però, in casa viola si riflette anche sul perchè di alcune scelte tecniche. Da quelle della conferma in toto dell'allenatore, fino alle ultime recenti opzioni di mercato. Lo ha fatto chiaramente intendere Cognigni nel dopo gara di Torino, lo confermano le voci odierne. Lo stesso Pantaleo Corvino, in pratica, vede traballare alcune delle scommesse avviate in estate. Dal "tanque" Silva a Kharja, dalla mancata cessione di Vargas e Montolivo alle idee esotiche in stile Romulo.
Il diesse, per il momento, è più che altro chiamato a gestire soprattutto la situazione Mihajlovic. Allenatore nel quale continua a credere molto e che, evidentemente, difende a spada tratta. E' dunque chiamato a lavorare sull'immediato, e su quel che può capitare nelle prossime due domeniche. Ma in chiave futura, non dovesse davvero ripartire quel ciclo che la Fiorentina, invece, attende a gloria per crescere in campo e fuori, lo stesso Corvino, pilastro dell'era Della Valle, dovrebbe giustificare il secondo anno "a vuoto" a dispetto delle ambizioni societarie. Nè più nè meno di Mihajlovic.