RITORNO... AL FUTURO

31.10.2015 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
RITORNO... AL FUTURO
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Certamente passi in avanti, importanti. Ma anche su un percorso che sembra allungarsi anno dopo anno. La vicenda stadio s'inserisce nel sali-scendi viola, fatto delle due sconfitte con Napoli e Roma e della ritrovata vittoria di Verona. E porta con sè una nuova, necessaria, dose di pazienza da spendere prima soltanto di immaginare quello che sarà (o potrebbe essere) il nuovo stadio della Fiorentina.

In sintesi con l'individuazione delle due aree in cui spostare i mercati dell'area Mercafir (Quaracchi o Osmannoro) si compie soprattutto un passo in avanti verso un totale trasloco delle attuali attività dell'area in questione. In modo da consentire al club viola di avviare la progettazione definitiva entro gli ettari dell'area Mercafir. I costi, nel frattempo destinati a salire fino a 15, 16 milioni, restano sostanzialmente sulle spalle della società dei Della Valle.

Un'operazione, quella di liberazione dell'area Mercafir, che si porterà dietro almeno un paio di anni di procedure (sempre che tutto fili liscio, espropri inclusi) prima di consentire alla Fiorentina stessa di avviare le cosiddette "manovre propedeutiche". In tal senso, e ribadendo il bisogno che non si presentino intoppi nemmeno - ad esempio - sulla ricollocazione del "Franchi, un'eventuale avvio dei lavori si sposterebbe, come minimo, di un anno.

Considerando anche i fiosiologici tempi di costruzione (l'Udinese e il suo neonato impianto può rappresentare un ottimo esempio) è lecito immaginare - o se preferite, sognare - una fantasiosa gara dei viola nel loro nuovo stadio soltanto tra una media di 4, 5 anni. Un appuntamento che, ad oggi, sembra essere fissato più o meno per il 2020, in una fase destinata a rivoluzioni assortite come quelle dei Mondiali in pieno inverno. Dopo tanto attendere (anche i sostanziali passi in avanti certificati ieri dal Sindaco) di nuovo un'attesa che si preannuncia lunga in una sorta di ennesimo "ritorno al futuro" per la vicenda del nuovo stadio.