RISPOSTE DAL CAMPO
Quattro punti in campionato, tre partite giocate, due giovanotti che scalpitano, un tecnico che sembra avere sempre e comunque la risposta pronta, nessuno dei due fenomeni che potremmo avere in attacco a disposizione causa infortunio. Nella sorta di conto alla rovescia che abbiamo provato a sintetizzare, a 24 ore dal turno infrasettimanale con il Sassuolo, c'è un po' tutto il momento viola. Una squadra che dopo la prima vittoria si ritrova già a ridosso della terza piazza (volente o nolente, pur sempre un obiettivo di cui tenere di conto) ma sulla quale continuano a pesare alcune incertezze.
D'altronde nelle tre gare fin qui giocate, escludendo perciò l'Europa League, la Fiorentina non ha mai pienamente convinto. Anche perchè Montella in primis sta cercando la giusta quadratura del cerchio (tattico) con una rosa certamente più ampia rispetto all'anno scorso (e sottolineiamo il concetto di ampiezza per tenerci ben lontani da qualsiasi giudizio sull'eventuale rafforzamento o meno rispetto alla passata stagione). In tal senso non può essere un caso l'aver visto la squadra viola cominciare con tre moduli diversi in ogni gara (con il trequartista a Roma, il 4-3-3 con il Genoa, infine il 3-5-2 con l'Atalanta).
Difficile, perciò, riuscire a capire che cosa stia preparando l'allenatore viola per la sfida con la squadra di Di Francesco. Anche perchè, tra le altre cose, lo stesso Montella si è sfilato dal rito della conferenza stampa della vigilia. Non che, in genere, arrivassero troppe indicazioni sulla probabile formazione, ma intanto l'assenza di battute piccate e domande maliziose potrebbe anche alimentare un po' di serenità vista l'elettricità che si respira nell'aria fiorentina (non fosse per le voci incontrollate che circolano, senza fondamento, sull'infortunio di Mario Gomez). Dunque, tornando al campo, e contando che toccherà a Babacar e Bernardeschi da domani e per i prossimi 20 giorni, riusciremo a non frastornarli di polemiche, critiche o giudizi anticipati?