QUESTIONE DI OPPORTUNITA'

21.01.2011 20:30 di  Tommaso Loreto   vedi letture
QUESTIONE DI OPPORTUNITA'
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Così, su due piedi non è possibile rimanere almeno un pizzico immobili. Sarà per la rivalità con la città in questione, o per le notizie "gladiatorie" che non riguardano il monumento in questione, bensì l'attuale stadio "Olimpico" di Roma, fatto sta che sapere che il gruppo Della Valle spenderà 23 milioni di euro nel restauro del Colosseo non può lasciare indifferenti. E, come dicevamo, a caldo far salire anche quel leggero nervosismo che spesso s'intreccia ai sentimenti tipici della gelosia.

Ma poi, riflettendo, e provando a scindere i fatti dalla passione ci si accorge che, strategicamente parlando, il gruppo Della Valle non ha fatto altro che continuare la propria escalation. Affiancando il proprio nome a un simbolo che è anche italiano, ancor prima che romano, e dimostrando ancora una volta, se necessario, quanto l'intero impero Dellavalliano sappia ulteriormente rafforzarsi in virtù di operazioni come quella del Colosseo. Finchè la Fiorentina resta in queste mani, lo si può affermare con certezza, i tifosi possono dormire sonni tranquilli.

Almeno pensando a quel che accade in altre piazze, Bologna in tal senso è solo l'ultimo esempio. Certo, lo sforzo mentale è necessario. E' necessario non confondere, cioè, le risorse economiche messe in campo sull'aspetto calcistico, e di conseguenza sul mercato, e quelle messe in ballo per altre scelte. Ma pretendere che quei ventitre milioni fossero finiti nel mercato di gennaio viola, francamente, pare eccessivo. Resta da capire, semmai, che tipo di reazione avrebbe avuto la famiglia Della Valle se, di fronte al proprio progetto fiorentino (arrivato due anni prima dell'idea legata al Colosseo), avesse ricevuto ben altre risposte. A Roma, del resto, non si sono fatti pregare troppo di fronte all'offerta di DDV, e alle opportunità che ne sarebbero sortite. E, almeno su questo aspetto, le istituzioni capitoline son state ben più reattive delle nostre.