QUANDO LA CONCORRENZA AIUTA
La Fiorentina supera il primo esame dopo la bella vittoria contro la Juventus. Questione di motivazioni, si diceva, che contro i bianconeri non mancano mai. Era quindi fondamentale che con il Chievo la Fiorentina mostrasse il suo vero volto, quello di una squadra che sa gestire al meglio e vincere qualsiasi gara, soprattutto quelle con avversarie modeste che non attraversano un buon momento e cercano il riscatto. Inutile sottolineare che era anche fondamentale vincere senza Kalinic. Lui ci sarà per il resto della stagione per sua scelta, ma era importante che ieri sera Babacar proseguisse nel suo trend positivo: poche gare ma ben sfruttate con la squadra che lo considera e gli dà fiducia, tanto da lasciargli tirare il rigore ieri sera che lui, puntualmente non ha sbagliato. Senza Zarate ora tocca a lui fare il vice Kalinic e dimostrare di essere sempre pronto perché inizia un ciclo di ferro che costringerà Sousa a chiamarlo in causa.
Si è visto poi un buon Tatarusanu, tra i migliori dei viola viste le occasioni create dal Chievo. Sousa e la società hanno avuto ragione nel mettergli accanto un buon portiere come Sportiello così da stimolarlo con una concorrenza che non sentiva di avere nei troppo giovani e inesperti Lezzerini, Dragowski e Satalino. Ora il romeno sa di dover dimostrare di essere non solo il titolare ma anche il migliore. Una concorrenza che ha evidentemente fatto bene anche a Tello, entrato senz'altro più motivato dopo aver perso la maglia da titolare. Certo i suoi limiti sono rimasti anche ieri nonostante il gol: bravo e veloce in attacco ma un disastro in difesa e questo crea sempre non pochi problemi a chi gli sta dietro ma contro il Chievo, mancando il terzino in copertura, è stato ancora più evidente con Borja Valero che si trovava sempre l'uomo da rincorrere.
Ma il gol è stato troppo importante perché, con il Chievo così agguerrito, la Fiorentina ha poi potuto addormentare il ritmo e gestire la gara. "Era ora" riconosce lo stesso Tello quasi scherzandoci su via social. Ed infine che dire di Federico Chiesa? Prima ha fatto fuori Tello, poi Ilicic, poi chissà chi altro... Con il primo sigillo in serie A intanto ha messo la ciliegina su una prova ottima in cui è stato la spina nel fianco degli avversari costringendoli spesso al fallo, utilissimo una volta per guadagnare il rigore, die per farli ammonire, gli altri infine per spezzare il ritmo dei clivensi e ripartire, anche per non sprecare troppe energie in vista del Napoli. Lui la concorrenza la vince a prescindere, sulla scia dell'entusiasmo.