LE DUE FIORENTINE
Quanto è cambiato il cielo sopra Firenze, e quanto è cambiata pure la Fiorentina. A rivederla oggi, quasi quasi, nemmeno la riconosceresti. E non è una questione di maglie, visto che fin dai tempi della rinascita, fra sponsor tecnici e tagli sartoriali all'ultima moda, la casacca è sempre rimasta di prima scelta. E' una questione di crescita, di sviluppo, di passi in avanti, sviluppati attraverso le strategie di un allenatore che non ha eguali in Italia, Prandelli, e quelle di un direttore sportivo, Corvino, le cui mosse non sono mai banali.
La Fiorentina di oggi è una complessa macchina da corsa, costruita pezzo per pezzo, studiata in ogni suo dettaglio. E poco importa se qualcuno storce la bocca di fronte a una rosa davvero ampia e a qualche giocatore che, suo malgrado, sarà costretto a vedersi la Champions League dalla tribuna. Tre impegni sono tanti, e ogni grande squadra, da sempre, ha dovuto pescare in un gruppo di 25, 26 giocatori per riuscire a tenere botta in ogni competizione. Ecco che, dunque, le due Fiorentine che appaiono all'orizzonte devono far sognare i tifosi. Due squadre entrambi di grandi valore, due gruppi nei quali, di sicuro, Prandelli saprà gestire turn over ed esclusioni.
Da una parte Frey fra i pali, Zauri e Vargas esterni con Gamberini e Dainelli (o Kroldrup) centrali. In mezzo al campo Felipe, Montolivo e uno da scegliersi fra Donadel, Kuzmanovic e Almiron. Davanti, poi, stando a quanto visto fino a oggi un terzetto composto da Mutu, a sinistra, Santana, a destra, e Gilardino al centro. Dall'altra parte, invece, Avramov e Storari a giocarsi il ruolo da secondo portiere, con Comotto e Pasqual pronti ad agire sulle corsie esterne. Considerato Kroldrup, o Dainelli, come ulteriore centrale, l'altro nome è quello di Da Costa. In mezzo al campo, poi, fra i restanti Kuzmanovic, Donadel, Almiron e Gobbi c'è soltanto l'imbarazzo della scelta, mentre davanti Osvaldo, Jovetic e Pazzini rappresentano alternative a dir poco lussuose. Senza dimenticare jolly duttili come Jorgensen e Semioli. Perchè avere una Fiorentina forte è una gran bella novità, ma averne due è ancora meglio.