LA SINGOLARE PARABOLA DUNCAN

02.11.2023 10:00 di  Giacomo A. Galassi  Twitter:    vedi letture
LA SINGOLARE PARABOLA DUNCAN
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

La partita contro la Lazio ha certificato una cosa: questa Fiorentina fa molta fatica a fare a meno di Alfred Duncan. La sostituzione a fine primo tempo causa cartellino giallo per inserire Mandragora nei secondi quarantacinque minuti a Roma non ha pagato e anzi, ha mostrato una Fiorentina calata nel gioco di fronte ad una Lazio che ha avuto quasi tutte le sue occasioni di segnare nella seconda frazione.

Segno che il sostituto di Duncan, Mandragora, in questa stagione sta vivendo un'involuzione difficile da spiegare, ma anche che esiste una Fiorentina con Duncan e una senza. Quella "senza" era quella delle prime partite, perché il centrocampista ghanese ha giocato solo spezzoni di gara contro il Rapid Vienna e il Genoa, dopo il Lecce però non ha praticamente più lasciato il campo se non a Udine dove comunque, entrando nel finale, ha propiziato il gol del 2-0 che ha chiuso la gara.

È un Duncan rinato in questa stagione dopo che per anni ha vissuto male l'etichetta di "giocatore pagato troppo" in quel gennaio di fuoco dalla Fiorentina. Chi gli sta accanto lo racconta come leggermente diverso rispetto al passato, anche se il sorriso non lo ha perso mai, neanche nei giorni più complicati (sportivamente parlando) prima di andare a Cagliari. "Va ringraziato chi ha passato l'estate con lui", disse Italiano in una conferenza stampa qualche settimana fa.

Dalle stelle alle stalle, per poi tornare alle stelle: la singolare parabola di Duncan, da fuori rosa ad imprescindibile, è completata. Contro la Juventus l'occasione per prendersi definitivamente un posto nel cuore dei tifosi della Fiorentina.