IN GUARDIA
Di esami, Adem Ljajic, ne ha affrontati eccome. E riguardando al passato non sempre passandoli a pieni voti. Anzi. La storia in viola del talentino serbo ex Partizan è fin troppo ricca di eventi extra calcistici, ma dall'ultima estate a oggi Ljajic è stato capace di rovesciare completamente tutta la propria pagella. Laureandosi, al momento, secondo cannoniere della squadra con sette gol in coabitazione con Luca Toni e diventando sempre più importante per la squadra.
Sia per i gol, ma anche per il cambio di passo che quasi sempre è riuscito a garantire. A Bergamo entrando in un secondo tempo che lui per primo ha spaccato in due prima ancora di prendersi un rigore vitale, domenica contro il Torino con un'altra punizione da incorniciare. Gli esami, però, non finiscono mai, tantomeno nel calcio. E adesso, all'orizzonte, c'è la prova più difficile, con il docente più severo.
Domenica a "Marassi" Ljajic si ritroverà di fronte quel Delio Rossi che sancì il picco più basso della sua permanenza a Firenze, e della Fiorentina degli ultimi due anni. Inutile ricordare cosa accadde in quella gara con il Novara, quando Ljajic fu sostituito. Tutti hanno ancora negli occhi quella sorta di match di pugilato che andò in scena nella panchina viola, mentre la squadra collassava in campo. Tutti però, oggi, hanno anche sotto gli occhi quali e quanti cambiamenti Ljajic sia riuscito ad apportare.
Al suo atteggiamento mentale, al suo modo di approcciarsi agli allenamenti ed evidentemente anche al suo modo di giocare. Ljajic oggi rappresenta una delle note liete più inaspettate della stagione viola, tanto che sul suo rinnovo la Fiorentina sta cercando di muoversi con la massima attenzione, anche alla luce dei futuri sviluppi su Jovetic. Ljajic, domenica, sarà chiamato a spingere ancora la Fiorentina verso il terzo posto. Nonostante il passato, e nonostante quel Delio Rossi di nuovo di fronte. La Samp è avvisata.