UNA MÁS
Da domenica si volta pagina. E' questa la sensazione che si respira in casa viola in vista del prossimo turno di campionato che vedrà la Juventus di scena al Franchi. Le dichiarazioni di Andrea Della Valle prima, che ha indicato la gara contro i bianconeri come la sfida dell'anno che fornirà le indicazioni definitive sul futuro della Fiorentina in vista dell'importante CdA di fine aprile, e di Mihajlovic poi, che pare intenzionato a dare spazio ai giovani a partire dalla gara successiva, non lasciano dubbi in merito.
Si volta pagina dunque, dopo un ciclo iniziato in maniera esaltante nel 2005, prima che il terremoto di calciopoli tarpasse le ali alla Fiorentina, privandola per due anni consecutivi della partecipazione alla Champions League e impedendo così una crescita ulteriore con un danno di diverse decine di milioni di euro. Un ciclo che ha riportato Firenze, dopo una lunga e dolorosa assenza, tra le grandi del calcio italiano ed europeo.
Adesso però è venuto il momento di cambiare, le ultime due stagioni vissute a centroclassifica non sono tollerabili per una società che ha sempre dichiarato di puntare in grande e per una città che sicuramente merita ben altri palcoscenici. Da lunedì partirà la rivoluzione quindi, e buona parte dei protagonisti di questi ultimi anni lascerà Firenze. Prima però c'è ancora un'ultimo impegno da onorare: la sfida con la rivale per antonomasia degli ultimi trent'anni di storia viola, quella Juventus accomunata alla Fiorentina dalla necessità di ricostruire un nuovo ciclo vincente dopo il purgatorio della serie B e i successivi fallimenti nonostante gli ingenti investimenti sul mercato.
Firenze si aspetta da quei giocatori vicini all'addio un sussulto d'orgoglio; un'ultima prestazione, possibilmente vincente, ma almeno tutta cuore e grinta, che possa parzialmente mitigare le delusioni di due anni difficili, soprattutto se paragonati con quelli precedenti. Secondo molti il ciclo era finito dopo lo sfortunato doppio confronto con il Bayern Monaco in Champions League, e la rivoluzione sarebbe dovuta iniziare già l'estate scorsa ma così non è stato, e ad andarsene è stato il solo Cesare Prandelli; ancora una quindi, poi non ci sarà più tempo da perdere.