I MINUTI CHE CONTANO
Il compito è molto più arduo di quanto si possa pensare, anche perché le previsioni d’inizio stagione per il momento fanno acqua da tutte le parti. Alzi la mano chi avrebbe immaginato che ad arrivare alla sfida di domenica in migliori condizioni fosse l’Empoli e non la Fiorentina. Gli azzurri reduci dal cambio di tecnico hanno davvero ribaltato i pronostici, si sono ritrovati grazie alla cura Iachini e adesso viaggiano a ben altro ritmi rispetto agli avversari viola. Inutile fare confronti, visto che la striscia di gare senza vittorie per la Fiorentina è arrivata a quota 8. Meglio non pensarci.,
Potrebbe essere persino controproducente continuare a rileggere gli ultimi due mesi, molto più efficace ripartire piuttosto da quegli ultimissimi minuti in cui la squadra di Pioli si è finalmente liberata dei propri fantasmi. E’ l’ennesima dimostrazione di un blocco mentale che attanaglia la squadra, capace di giocare libera di testa soltanto dopo aver incassato i gol del Sassuolo. Ripartire da quei 10 minuti, certamente non sufficienti a modificare il giudizio sulla domenica di Reggio Emilia (che resta assai grigia), è quasi un imperativo per tutto lo spogliatoio.
In questo il principale alleato di Pioli, che deve fare i conti anche con l’arrivo del mercato come testimoniano i mal di pancia di Eysseric, può diventare unicamente la personalità di chi scenderà in campo, a cominciare da quel capitano capace di prendere palla e avviare l’azione del 3-3 del Mapei Stadium. Pezzella ha tracciato l’esempio da seguire, a tutta la squadra, l’ha fatto nell’ultima occasione possibile, da vero leader e persino con un pizzico di disperazione come del resto avviene dopo cinque minuti di recupero.
Quel gesto, quell’avanzare palla al piede mentre gli attaccanti si posizionavano in area di rigore può assolutamente diventare il punto di riferimento dei viola domenica contro l’Empoli. Sia per il coraggio dimostrato da Pezzella, sia per affrontare una stessa situazione ambientale che già si è palesata al termine della gara con il Sassuolo. Per intendersi, sarà bene che la Fiorentina non conceda oltre un tempo agli avversari: perché un’altra prestazione scialba per oltre un’ora di gioco potrebbe non essere concessa da una tifoseria sul piede di guerra, e soprattutto perché per battere l’Empoli servirà giocare come in quei 10 minuti finali di Reggio Emilia. Gli unici che devono contare nella testa della squadra di Pioli.