FRIULI, Un severo bagno di realismo per i viola

19.09.2011 15:30 di  Enrico Mocenni   vedi letture
FRIULI, Un severo bagno di realismo per i viola
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

Per la Fiorentina la trasferta friulana è sembrata, più che una sonora lezione, un bagno di realismo bello e buono. Sono bastati infatti novanta minuti per riportare a terra quei piedi gigliati che subito dopo la vittoria con il Bologna svolazzavano allegramente a due-tre metri da terra. Tanto da lasciarsi andare, con rinnovata verve, a considerazioni smodatamente ottimistiche, quali: la squadra si è ritrovata, Mihajlovic ha ripreso le redini del gruppo, i giocatori sembrano trasformati (Pasqual da Nazionale, Cerci inarrestabile, Jovetic ad un passo dal totale recupero) e molto altro ancora.

E invece, come d'incanto, tutto sembra tornato come lo avevamo lasciato mesi addietro. Un vero e proprio tuffo nella realtà dunque, perchè questa viola presenta in parte gli stessi sintomi di quella vista nel corso della scorsa stagione. Il tanto famigerato atteggiamento aggressivo invocato da Mihajlovic al Friuli non si è mai visto. La capacità di soffrire e reagire, caratteristiche essenziali per una squadra con ambizioni europee, non sono state pervenute. E' bastata infatti una buona Udinese ed un paio di sfortunati eventi per far crollare un castello che appariva incredibilmente solido. Dopo due gare, quasi agli antipodi, sorge allora spontanea una riflessione: quale delle due Fiorentina è quella reale? Quella spavalda e addirittura prorompente vista al Franchi o quella addormentata e senza nerbo del Friuli?



Probabilmente, per banale che sia, la risposta sta nel mezzo. In questa stagione la Fiorentina puo' vantare un parco giocatori allargato e sulla carta più competitivo rispetto all'anno passato. Lo stesso Mihajlovic ha indubbiamente acquisito maggiore esperienza e conoscenza dell'ambiente circostante. E in definitiva anche la risposta del pubblico due domeniche fa ha riportato al Franchi quell'entusiasmo per lungo tempo svanito. Tutti fattori che indubbiamente, se ben amalgamati, potrebbero essere il vero valore aggiunto di questa squadra. Di contro però ci deve essere quella consapevolezza, altrimenti detta umiltà, di capire che questa stagione non è altro che un punto di ri-partenza. La stessa che l'anno scorso per varie vicessitudini non era stata portata a termine.

La sconfitta di Udine dunque ha la faccia severa della realtà. Messa lì in bella mostra a ricordare che la Viola attuale è al momento ancora una sorta di miscela altamente instabile, sebbene potenzialmente vincente, che ancora necessita di tempo e lavoro per trovare il giusto equilibrio. Ad oggi pensare che il passaggio a vuoto visto ieri al Friuli abbia l'aspetto un doppio carpiato all'indietro potrebbe essere quindi una considerazione forse affrettata, così come i voli pindarici seguiti alla vittoria casalinga contro un modesto Bologna.