FIORENTINA, Puoi fare paura alle grandi
Lasciamo ad altri, ovvero a chi di dovere, l’onore e l’onere di parlare di “gufi” e di “lobby anti-Fiorentina": possiamo essere d’accordo o meno con queste tesi, ma il punto è un altro. Non dimentichiamo mai che siamo cronisti, non opinionisti ne' tantomeno aspiranti dirigenti. Ovviamente non ci sfugge il fatto che tutta una serie di notizie, non ultima quella riguardante lo scandalo delle intercettazioni rumene che vede –in maniera più o meno diretta- coinvolto Adrian Mutu, sia arrivata proprio nei giorni che precedono la sfida con l’Inter. Una gara molto importante per le residue ambizioni di scudetto dei nerazzurri e, più in generale, per tutte le squadre coinvolte nella lotta per il titolo. Chi di dovere potrebbe anche dichiarare –a suo rischio e pericolo, a torto o a ragione- che questa Fiorentina inizia a a dare fastidio. Noi ci limitiamo a dire che la squadra viola inizia a far paura. Ma anche qui urge una precisazione: chi può spaventare una formazione che ha rispettivamente 20, 12 e 9 punti di distacco da Milan, Inter e Juventus? A tutti e a nessuno. Dopo la vittoria di Palermo abbiamo predicato un atteggiamento improntato alla cautela. E restiamo su questa posizione, nonostante molti, forse troppi, inizino già a parlare di Europa.
Ovviamente è un sogno che coltiviamo anche noi, ma, più realisticamente, pensiamo piuttosto ad una Fiorentina ammazza-grandi simile a quella della stagione 2000/2001. Quella del “semo tutti parrucchieri”. Per questo diciamo che questa viola rinata può mettere paura all’Inter, avversaria di turno. Ma anche al Milan, alla Juve e al Napoli, che hanno capito, affrontandola in casa, di cosa può essere capace questa squadra un po’ pazzerella ma a volte micidiale. Ci infastidiscono anche a noi certe voci, ma ora vogliamo pensare solo a spaventare sul serio, ovviamente sul campo, la pluridecorata Inter. Consapevoli che una soddisfazione, qualunque sia il risultato finale del match di stasera, ce la siamo già tolta: quella di costringere i tifosi rossoneri ma soprattutto quelli juventini a sperare in una vittoria della squadra di Mihajlovic. E, badate bene, abbiamo usato di proposito il termine “sperare” al posto di “tifare”. Perché pur sempre di speranza si parla, ma, probabilmente, di una speranza non così vana…