FIORENTINA, Le due facce della gioventù

28.02.2010 00:25 di  Matteo Magrini   vedi letture
FIORENTINA, Le due facce della gioventù
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Tocca dirlo. Per ora va bene così. Una Fiorentina spenta, senza idee (ma soprattutto senza punte) e quasi svogliata nel primo tempo pesca nel barile tanto coraggio (e perchè no un po' di incoscenza) e ritrova qualche lampo di gioco nella ripresa e agguanta un pareggio in casa della Lazio che per come si erano messe le cose va accolto come un risultato positivo.


Considerazione che rendE l'idea di quale sia lo stato di difficoltà che vivono i ragazzi del Pranda. Una Lazio così tremolante, attanagliata dalla paura, sarebbe stata preda facile da azzannare per la vera Fiorentina. Questa però, non lo è. Impossibile esserlo se ti mancano Alberto Gilardino e Juan Manuel Vargas. E citiamo loro due perchè Adrian Mutu (quanta rabbia caro Adi, quanto ci manchi) e Alessandro Gamberini ormai li abbiamo salutati.


Il mister c'ha provato mandando la fantasia, e la gioventù, al potere. Troppo leggeri però Ljajic e Jovetic la davanti. Un conto è affiancare a JoJo Mutu (ricordate il Liverpool?), altra storia se accanto al ricciolone di Podgorica ci metti Ljajic. Ha i segni del fuoriclasse, e lo abbiam detto, e ci farà impazzire, ma ancora è acerbo. Eccome. Troppo leggero, ma non solo. Nemmeno una parola di italiano e poche settimane in un calcio che è altro sport rispetto a quello che si gioca in Serbia ti fanno capire cosa voglia dire il Pranda quando dice di aver pazienza.





Dicevamo di una squadra spuntata, apatica nel primo tempo. "Speriamo che la rabbia per l'arbitraggio di Rosetti non si trasformi in frustrazione", dicevamo. Ed invece li guardi scendere in campo all'Olimpico e ti sembrano come imbambolati, catapultati in un altro mondo, i viola. Come se, appunto, la loro testa si fosse fermata al Franchi e a quel fenomeno di Rosetti. Stava prendendo una brutta piega davvero, questa serata romana. Ed invece nel secondo tempo qualcosa è scattato.


"Questa partita non la perdiamo" parevano aver scritto in faccia i ragazzi nella ripresa. Mica niente di che, sul profilo del gioco. Tanto disordine, ma anche tanto cuore e coraggio da vendere. Ci ha messo del suo anche Prandelli. Dentro tutte le punte possibili. Prima Keirrison, poi Babacar. E questa volta l'altra faccia della gioventù, quella che ti fa essere sbarazzino, anche sprezzante dei pericoli, ha fatto la differenza. Viola avanti alla disperata ricerca di un goal troppo importante. E non arrivava, quel maledetto goal. Prima De Silvestri (nei suoi personali derby sfiora sempre la rete), poi Jovetic, poi Babacar. Niente. La porta sembrava di nuovo stregata. Poi, al 92', un lampo. Keirrison, fino a quel momento presenza platonica (nel senso che non si vedeva, e non si toccava) ci mette la zampa. E via


Dopo tante beffe, una piccola rivincita sui minuti di recupero e sulla sfortuna. L'abbiamo detto, tocca accontentarsi. Troppo importante non perdere. Terza partita di una settimana assurda per calendario ed ingiustizie, e una sconfitta sarebbe stata mazzata probabilmente troppo dura da sopportare. Adesso una settimana piena (capita anche a noi, scusateci) per preparare la partita con la Juventus. Poi sarà Champions. Vengono i brividi solo a pensarci, a dieci a giorni del genere, ma mollare è vietato. Certo, ragazzi, che fatica!