EPPUR CI CREDONO (...E FANNO BENE...)
Non parlano moltissimo, ma quando lo fanno, almeno ultimamente, sembrano voler dire molte cose. Il risultato, speriamo, potrebbe persino essere positivo. Nelle parole di Jovetic e Tomovic, arrivate ieri, e in quelle di Borja Valero, giovedì, c'è del resto il clima dello spogliatoio, quello che si dicono i giocatori quando non sono in campo, e ovviamente anche quello che è il sogno, l'obiettivo, il traguardo che ogni singolo, e la squadra in generale, sogna di tagliare.
E allora finisce che non è poi così difficile accorgersi di quanto, nel gruppo viola, si continui a tenere d'occhio quel terzo posto che significherebbe preliminari di Champions League. La squadra di Montella ci crede, lo stesso tecnico preferisce probabilmente no guardare troppo la classifica, ma sa di certo che la distanza al momento resta colmabile. Certo il Milan corre, la Lazio racconterà domani sera il proprio valore al cospetto dei viola, ma almeno in entrambi i casi c'è ancora l'Europa di mezzo a regalare incertezze.
E questo aspetto, molto di più di qualsiasi tabella o previsione che possa arricchire le pagine dei giornali o gli spazi di radio e siti, risulta alla lunga di certo decisivo. Perchè il fatto che la squadra viola continui a credere nell'obiettivo del terzo posto è il primo passo per lanciarsi nella rincorsa. Come si può pensare di raggiungere un obiettivo, se prima non lo si immagina? Ci vorrà innanzi tutto un cambio di passo, persino immediato a cominciare da domani all'Olimpico, e la strada oggi come oggi resta in salita. Ma crederci è di certo la prima mossa per provare a tramutare un sogno in realtà.