DOPO IL DANNO LA BEFFA
Dopo il danno la beffa. La Curva Fiesole osannata in questi giorni per l'impegno ad aiutare gli alluvionati si ritrova con la spada di damocle di una possibile squalifica pur non essendo entrato il gruppo centrale della Fiesole stessa. La Curva in queste ore ha dato, come pochi altri hanno fatto, un segnale forte di valori e di appartenenza ad una comunità (toscana, viola e della curva stessa) colpita da una tragedia; soprattutto ha dato un segnale concreto, rimboccandosi le maniche e prendendo secchi e pale in mano per aiutare chi ne aveva bisogno. La vita (otto i morti) e la dignità di persone che hanno perso tutto sono state messe da molti ragazzi della curva insomma davanti alla partita più importante dell'anno eppure pagheranno anche per chi quella sera ha ritenuto giusto entrare a supporto della squadra.
I cori discriminatori indirizzati verso Vlahovic, Kean e Mckennie - sempre da condannare ben inteso - arrivati alle orecchie degli ispettori federali (che però hanno ignorato gesti contro gli alluvionati nella curva ospiti e il giro di campo di Vlahovic che diceva provocatorio ai tifosi viola "vincerete la prossima volta" e che regala la maglia ad una tifosa del parterre, confermati anche da video che i media per problemi di diritti non possono utilizzare) hanno infatti provocato la squalifica (sospesa per un anno se non ci sarà reiterazione) della Curva Fiesole, con buona pace anche dei gruppi che non c'erano e che, il giorno precedente, avevano sostenuto a gran voce di non giocare la partita. Nel gioco dei rimpalli e in assenza di dichiarazioni ufficiali della società non si è capito ancora chi ha chiesto cosa e se la voce della Curva è rimasta isolata, ma certo è che la squalifica appare per questi nuovi angeli del fango davvero come una beffa.