DA PROTAGONISTA
Esce a testa alta dall'Europeo, Federico Bernardeschi, e con grande onore. Nelle lacrime finali durante l'abbraccio ai compagni di squadra c'è la fine di un'avventura che il numero 10 viola ha vissuto comunque da protagonista. Ritrovandosi decisivo al momento del tiro sia contro la Germania che contro la Spagna. E se con Danimarca e Repubblica Ceca qualcosa non aveva funzionato al meglio c'aveva pensato l'altro viola, Fede Chiesa, a dargli un mano.
Ieri sera, invece, gli Azzurrini di Di Biagio non ce l'hanno fatta, costretti in dieci contro undici e con un Donnarumma punito dal 3-1 iberico. Bernardeschi, però, al contrario del portiere rossonero ha gestito un Europeo in Polonia con ben altre dinamiche, confermando le potenzialità da leader già intraviste in quel di Firenze. Dove, per inciso, tutti restano in attesa di una risposta che pare scontata.
Le voci, e le cifre, in arrivo da casa Juventus avevano prematuramente convinto la maggioranza al sacrificio, in un lento countdown verso una risposta che da più parti viene ritenuta ormai già scritta. E tinta di bianconero. La stessa eventualità di un intervento della proprietà, magari a rinverdire quel passato di parole e comunicati al veleno diretti proprio alla Juve, è stata in breve spazzata via dal comunicato dei Della Valle.
Difficile immaginare che la proprietà possa decidere d'intervenire sulle scelte di mercato che spetteranno a Corvino. E difficile che lo stesso dg riesca a convincere Bernardeschi al cospetto di ben altre sirene (tecniche ed economiche). Quasi che, adesso che l'Europeo è davvero terminato, sia semplicemente in arrivo quel che tutti si aspettano: un addio per approdare all'acerrima rivale.