DA CERCI A PASQUAL, Punti interrogativi viola
Diranno gli ottimisti che la classifica è corta, che basta poco e la luce tornerà a splendere, che con Mutu a pieno regime brillerà anche un gioco evanescente. Risponderanno i pessimisti, invece, che questa Fiorentina può lottare solo per la salvezza, che Andujar è stato spettatore non pagante bensì profumatamente pagato e che se la media, dopo nove gare, è di un punto a partita, c'è da suonar più di un campanello d'allarme.
I pragmatici, intanto, spalancano gli occhi e sottolineano a doppia mandata lacune e prestazioni scadenti in casa Fiorentina. In ordine sparso: Pasqual, Marchionni, Cerci, Gilardino. Ma se per quest'ultimo vale forte l'attenuante di nessun pallone giocabile, visto che le caratteristiche del bomber di Biella sono quelle di uomo d'area e buonanotte a chi se lo immagina galoppare dai trenta metri palla al piede, per gli altri non vale nessuna scusante. Nè per loro, nè per chi, dati alla mano, finora non ha posto rimedio a tre casi 'hot'.
Il terzino sinistro, in primis: Gobbi era adattato, Balzaretti fu scartato, Gulan è sin troppo giovane, il Pasqual di questi ultimi anni, secoli quando si parla di futbol, non all'altezza. Sbaglia passaggi semplici, crossa col goniometro calibrato male, pecca gravemente in fase difensiva. Detta in soldoni: il buon terzino è quello che o spinge a dovere, o contiene a modo. Quello eccelso sa fare entrambe le fasi ma, quando in ambedue il voto è nettamente insufficiente, urge una riflessione. Perché non si è intervenuti prima, in estate, per porvi rimedio? Misteri del misterioso, perdonate il gioco di parole, mercato viola.
Marchionni, poi. Melo alla Juventus per 25 milioni fu un affare. Sottolineare come il rendimento scadente dell'esterno ex Parma e di Zanetti stia inficiando negativamente sulla Fiorentina, però, una nota di demerito su tutti i piani. Fatica a dribblare, ad inserirsi, ad allargarsi, ad esser decisivo. Marassi non ha fatto primavera e, dopo la splendida gara con la Sampdoria, è tornato nell'oblio della mediocrità.
Come porre rimedio alla lacuna? Non certo col Cerci visto sinora. Se i dribbling di Marchionni hanno forti pecche, quelli del presunto Henry di Valmontone sono esclusivamente manna dal cielo per il terzino avversario di turno. Bollarlo come dannoso sarebbe forse esercizio masochistico. Non più, però, del pensiero di averlo considerato uomo in più del mercato estivo, non più della volontà di schierarlo continuamente, con effetti che spesso rasentano lo zero.
Tre casi da affrontare seriamente. Subito. Pasqual, Marchionni, Cerci. Che Corvino, in sede di mercato invernale, e Mihajlovic, ai Campini ed al momento di disegnare le formazioni, prendano nota. Se la Fiorentina di oggi è ombra di quella sperata ed auspicata dai tifosi ad inizio anno, le colpe vanno trovate anche lì. Nei giocatori. In uomini che, ad oggi, non fanno sorridere neanche il migliore degli ottimisti.