CHI VUOL ESSER PRESIDENTE?

09.05.2011 14:30 di  Tommaso Loreto   vedi letture
CHI VUOL ESSER PRESIDENTE?
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Sembrano correre spesso in parallelo e, per questo, senza mai nemmeno troppo incrociarsi, le linee guida in casa Fiorentina. Prendi una giornata come quella di San Siro, anticipala con le buone sensazioni della vigilia e rischi di ritrovarti il lunedì con la stessa, dannata, solita sensazione d'invariata immobilità. Con tutte quelle prospettive da inseguire e ricostruire che, per il momento, si riflettono soltanto nelle nuove promesse dirigenziali.

Mario Cognigni, attuale vice presidente facente funzioni, non ha voluto rompere l'incantesimo presidenziale, ma, almeno, qualche premessa sembra averla gettata. Certo, anche lui partecipa alla "Carica avvelenata", neo versione rivista dell'antica "Palla avvelenata" nella quale la carica presidenziale diventa una sorta di onta, o maledizione, che quasi tutti fuggono. Anche perchè fra Andrea Della Valle, Paolo Panerai e lo stesso Cognigni sembra che un po' tutti, in Fiorentina, siano già sin troppo oberati da altri impegni per dedicarsi alla presidenza viola.

Eppure, dicevamo, quelle di Cognigni sono parole importanti. Perchè da un lato ribadiscono la volontà della proprietà di rilanciare e riportare la Fiorentina in un ambito europeo, e perchè dall'altro lato confermano anche un probabile riassetto della struttura societaria. Certo, prima della fine del campionato sarà difficile aspettarsi risposte (sui rinvii questa società non ha davvero niente da invidiare a nessuno) ma qualche nuovo elemento entrerà in società, e se a confermarlo è il vice presidente c'è di che credergli.

Resta semmai da capire perchè, a fronte dei buoni propositi sventolati in questo finale inutile di stagione,i fatti per il momento siano diversi e, paradossalmente, sin troppo simili ai recenti accadimenti. Montolivo che sembra aver deciso di lasciare Firenze ma nessuno che prenda una posizione in tal senso (nè il giocatore uscendo allo scoperto, nè la società che rimette all'entourage del giocatore eventuali responsabilità di mancato accordo), Gilardino che non sa cosa aspettarsi dall'estate, Vargas che aspetta decisioni societarie salvo giocare da fantasma, o Frey e Mutu i cui stipendi sembrano essere diventate zavorre insostenibili.

Perchè la Fiorentina, sino a oggi, con una minima certezza ha solo fatto intendere di voler ridurre sostanzialmente il tetto ingaggi, e perchè, sempre sino a oggi, l'unica altra ipotesi futura è quella di trattenere solo giocatori motivati. Ma, in assenza di certezze che rappresentino il progetto futuro come si convincono i big a rimanere e sposare ulteriormente una rinascita tutta ancora da decifrare? E ancora, chi, da presidente, si farà garante delle strategie future necessarie per trattenere, o far venire, a Firenze giocatori importanti e tornare a respirare l'Europa?