CHE NE SARÀ DI NOI?
Diciamocelo: ormai a Firenze si parla più di calciomercato e di mosse future che di pallone e di campo. Persino alla vigilia di un match storicamente importante come quello contro la Juventus, le principali preoccupazioni dei tifosi viola sono rivolte esclusivamente al destino della Fiorentina che vedrà muovere i suoi passi già dopo il fischio finale della partita contro la Vecchia Signora. Lo aveva detto Pantaleo Corvino, lo aveva ribadito Andrea Della Valle: senza un adeguato ritorno di introiti da altre fonti (vedi Cittadella) il destino della Fiorentina è quello di ‘vivacchiare’ e, pertanto, l’obiettivo costante sarà quello di acquistare della lana e sperare di farla divenire seta, per usare un’espressione tanto cara al d.s di Vèrnole.
Anche i giornali sportivi odierni preferiscono concentrare le proprie attenzioni sul probabile esodo di massa che a fine stagione porterà i giocatori più importanti della Fiorentina su altri lidi ben più blasonati per essere sostituiti (auspicabilmente in maniera degna) da giocatori meno costosi e dall’ingaggio più basso, dato che pare che nell’ultimo CdA sia emerso che il tetto ingaggi della società viola sia eccessivamente alto e che pertanto sia necessaria un’inversione di tendenza. Come? Attraverso un drastico ridimensionamento. In tutto questo bailamme di fine stagione si inseriscono le storie ed i destini di tre giocatori, uomini che negli scorsi anni hanno contribuito in maniera determinante alla causa viola attraverso le loro entusiasmanti prestazioni: Montolivo, Gilardino e Frey.
Sul centrocampista di Caravaggio, ormai anche le antiche mura fiorentine conoscono la questione: il giocatore pare non abbia alcuna intenzione di rinnovare il suo contratto, anche se sembra profilarsi una soluzione intermedia che prevedrebbe un rinnovo contrattuale importante con l’aggiunta però di una clausola rescissoria di cui il giocatore potrebbe usufruire nel momento in cui non si sentisse più al centro del progetto viola che la Fiorentina vorrebbe costruire intorno a lui.
Sul bomber di Biella si addensano di ora in ora nubi sempre più scure sulla sua possibile permanenza in maglia viola, al di là delle garbate dichiarazioni di facciata di giovedì scorso: la Juventus, da tempo in pressing sul centravanti viola, sarebbe intenzionata a proporre un maxi scambio alla Fiorentina che coinvolgerebbe Mohamed Sissoko e Amauri (entrambi seguiti da Corvino in passato).
Infine rimane da considerare la posizione del portierone di Thonon-les-Bains: Sébastien ha sempre giurato fedeltà alla maglia viola ma da un po’ di tempo a questa parte il suo feeling con la proprietà sembra essersi incrinato: il giocatore si sarebbe aspettato di ricevere la fascia di capitano dopo l’addio di Dainelli nell’inverno scorso ed, attualmente, si vede la strada sbarrata dal buon Artur Boruc, che ha saputo degnamente sostituire il francese tra i pali viola. Anche su di lui, i Della Valle sembrano aver già deciso per una cessione a giugno.
Questo il tetro quadro che si profila all’orizzonte della Fiorentina futura, e tutto proprio alla vigilia del match forse più importante dell’anno per la città di Firenze dal quale le attenzioni dei tifosi sono state distolte da ben altre questioni in casa viola. Una settimana davvero masochista, non c’è che dire.