CARICA

"Ora qui su questo aspro frammento di terra chiamato Platea le orde di Serse affrontano la loro disfatta. Li davanti i barbari si raccolgono è nero il terrore che afferra saldo i loro cuori con dita di ghiaccio. Conoscono molto bene gli impietosi orrori che hanno sofferto per le lance e le spade dei 30 spartani. E ora fissano lo sguardo su questa pianura dove ci sono 10mila Spartani alla testa di 30mila liberi greci. Le forze del nemico ci superano di sole tre volte, buon segno per tutti i greci. Quest'oggi noi riscattiamo il mondo dal misticismo e dalla tirannia e lo accompagniamo in un futuro più radioso di quanto lo si possa immaginare . Dite grazie soldati a Re Leonida e ai prodi 300, ALLA VITTORIA".

Li vogliamo così, stasera, i viola. Undici leoni, i trecento spartani, che nel catino del "Franchi", le strette Termopili, tenteranno di fermare le orde di Van Gaal comandate dai terribili Ribery e Robben. Con la certezza che in 40.000 urleranno per le loro gesta, per spingerli oltre un sogno. Oltre la storia. Ci attende una serata di quelle che la storia la scrivono. E nessuno dubita sul fatto che la Fiorentina che stasera scenderà in campo schiumerà rabbia e voglia di rivincita dopo i torti, inammissibili, di Ovrebo. 

Stia pronto il direttore di gara, chiamato di per sè ad arduo compito, perchè Firenze è pronta a sventolare il proprio disgusto nel caso in cui "certe sviste" si ripetano. O, ancora peggio, che l'arbitraggio sia tipico della "sudditanza". Non stavolta, non stasera. Firenze, la Fiorentina, i suoi tifosi, chiedono solo di giocare ad armi pari. Perchè a Monaco hanno già dimostrato di potersela giocare senza paura. Sognando di tagliare un traguardo storico, e di entrare sempre più nell'Olimpo del calcio europeo. Firenze stasera ci crede. E al primo segnale in campo di Gilardino, di Vargas, di Jovetic o di qualsiasi altro vestito di viola si scatenerà l'inferno. Carica!!!