117 GIORNI DOPO... TUTTO È CAMBIATO

21.12.2012 00:00 di  Lorenzo Di Benedetto  Twitter:    vedi letture
117 GIORNI DOPO... TUTTO È CAMBIATO
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

Fiorentina e Udinese. Udinese e Fiorentina. 117 giorni dopo la prima giornata di campionato, datata appunto 25 agosto 2012, tutto sembra essere cambiato. Soprattutto in casa viola, con la squadra di Montella che in questi mesi ha acquistato quel cinismo che nel calcio di oggi è una variabile più che fondamentale. Ma andiamo con ordine. Guardando le due partite contro la squadra di Guidolin, ci accorgiamo subito delle differenze tra le due formazioni messe in campo dai due tecnici, con i bianconeri che, ad agosto, si presentarono al Franchi con l'11 di partenza imbottito di riserve e la Fiorentina che, invece, iniziò la stagione, e non sarebbe potuto essere diversamente, con la formazione tipo. Questo perché i bianconeri avrebbero dovuto disputare il ritorno del preliminare di Champions League contro lo Sporting Braga solo 3 giorni più tardi.

La partita fu dominata dalla squadra di Montella, soprattutto nel secondo tempo, ma il gol vittoria arrivò soltanto al 91', grazie ad una perla di Stevan Jovetic su un lancio illuminante di Aquilani. "Tanto gioco ma poca concretezza", si diceva alla fine del match inaugurale di campionato, oppure, "serve assolutamente un attaccante alla FIorentina, perché con il solo Jovetic non andremo da nessuna parte". 117 giorni dopo però, tutto è cambiato. La gara di Tim Cup di ieri lo conferma, non solo perché questa si è giocata a campi invertiti, ma anche perchè le formazioni schierate dai due tecnici erano molto diverse rispetto alla prima di serie A. Questa volta Guidolin ha messo in campo molti più titolari, con Di Natale, Danilo, Basta e Pinzi su tutti, mentre Montella, per questa occasione ha fatto riposare i giocatori che sabato a Palermo dovranno permettere alla Fiorentina di tornare alla vittoria fuori dalle mura amiche anche in campionato. Toni, Jovetic, Savic e Pizarro in panchina, con il solo montenegrino che è entrato in campo nel secondo tempo. Anche il tema della gara è stato totalmente diverso, con la squadra viola che ha sfruttato una delle pochissime occasioni che ha avuto a disposizione, e l'Udinese che ha cercato fino all'ultimo di pareggiare sbattendo però contro il muro gigliato.

Insomma, la Fiorentina, 117 giorni dopo, ha adesso imparato a soffrire, facendo del cinismo la sua nuova arma. Avanti così, adesso l'ultimo sforzo prima del rompete le righe. La trasferta di Palermo, per fare l'ultimo regalo dell'anno ai suoi tifosi, e per continuare a credere nel sogno europeo.