UEFA, L'autogol di Platini con l'Ucraina

18.09.2007 09:49 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Controcampo

Michel Platini, nel suo ufficio di Nyon, vorrebbe sprofondare. Ha appena dovuto scrivere una lettera che, per lui, ha il sapore del fiele. Perchè proprio lui era stato uno degli artefici dell'assegnazione dell'Europeo del 2012 a Polonia ed Ucraina beffando gli "amici" italiani in nome di una "ridistribuzione" degli equilibri in favore dei paesi emergenti del calcio. Ma non s'è potuto tirare indietro, l'orgoglioso francese, di fronte al rapporto allarmato dei suoi collaboratori incaricati di seguire lo stato di avanzamento dei lavori perchè tutto, a Kiev e nelle altre città ucraine, è tristemente fermo. Non solo, lo Stadio Olimpico è un cantiere a cielo aperto dentro il quale, però, non si muove una foglia. "Allo stato attuale - scrive il presidente dell'Uefa - l'impianto non potrebbe ospitare una partita dell'Europeo. Le infrastrutture e le costruzioni intorno allo stadio non corrispondono infatti ai requisiti base richiesti dall'Uefa".



Il problema sembrerebbe derivare dalla realizzazione, nei pressi dell'impianto, di un centro commerciale che limiterebbe gli spazi presso le uscite di emergenza dello stadio, mettendo così a rischio l'incolumità dei tifosi. Con la sua lettera, le Roi Michel era convinto di smuovere dal torpore gli indolenti ucraini. Ha invece fatto venire a galla la verità: in Ucraina nessuno sta pensando all'Europeo 2012, nemmeno i vertici federali. Il presidente Grigori Surkis, infatti, confessa spurodamente che "la situazione delle infrastrutture è rimasta assolutamente stabile da quando l'Uefa ha assegnato l'organizzazione della competizione al nostro paese. Per esempio, a Kiev sono mesi che si parla di costruire il nuovo stadio, ma non si arriva mai ad una soluzione concreta". Ma c'è dell'altro. A Cardiff, presentando la sua proposta, l'Ucraina aveva garantito 25 miliardi di dollari di investimenti per infrastrutture urbane (strade, ferrovie, mezzi pubblici, alberghi), un bluff perchè nessuno, ne' privati ne' governo, in realtà ha ancora messo a disposizione il becco di un quattrino. Evviva, caro Platini, i paesi emergenti.