TONI, In Germania impazziscono per lui
Monaco impazzita per Toni. All’ex viola sono bastate due parole e due gol per conquistare il cuore degli sportivi, e non solo il loro. Le ragazzine lo attendono innanzi all’albergo di lusso dove per il momento alloggia pur di ottenere uno sguardo e un sorriso dal bel Luca, un italiano riccioluto ma alto quasi due metri, come scrive la “Welt am Sonntag”.
E’ lui il volto nuovo del Bayern München, continua il giornale domenicale. Come la Juventus in Italia, la squadra bavarese è quella con più fans in Germania, ed è anche la più odiata. «Luca Toni è l’acquisto giusto anche fuori dal campo — dice il general manager Rumenigge — per conquistare una nuova immagine». Per rilanciare la classifica, e anche il mercato dei gadget.
«Ci aspettiamo che vinca la classifica dei cannonieri, ma per il momento non ci lamentiamo», dichiara Hansi Pflügler, responsabile del reparto commerciale. «Toni ha tutto, è gentile, bello e alto, ed anche bravo» aggiunge, e le richieste per la sua maglia, superano giá quelle di Makaay o di Ballack, prima che se ne andasse. L’immagine di Luca viene stampata su sciarpe , magliette e bandiere. Un Bayern all’italiana, come ai tempi del Trap.
Alla prima uscita contro una squadretta di periferia, il Bayern ha totalizzato 18 gol a zero, ma lo speaker dello stadio si è entusiasmato solo alla prima rete di Toni, e su rigore. «Ha segnato Luca…», ha urlato e le migliaia di spettatori hanno urlato in coro «Toni».
L’azzurro è stato l’unico a cui è stato riservato questo onore. Alla vigilia aveva già ottenuto la prima pagine con il suo tedesco: “Gruss Gott”, ha risposto a chi lo salutava con un “buongiorno”, il tipico saluto dei bavaresi (come dire, che Dio ti benedica). «Beh, parla già il tedesco meglio di Trapattoni», ha commentato Rumenigge.
«Toni rende superflua una costosa compagna pubblcitaria», commenta la “Welt”, «è il tipo di persona che conquista gli altri cosí senza sforzo». Benché fosse chiaramente stanco dopo la prima uscita, è stato anche l’unico dei campioni a fermarsi per 30 minuti a firmare autografi, e a sorridere. «E’ veramente simpatico e aperto», riconosce persino il capitano del Bayern, lo scorbutico Oliver Kahn, ormai sul viale del tramonto. L’ufficio stampa del club ha dovuto sospendere le interviste di Luca, richieste non solo dai cronisti sportivi, ma della riviste femminile e di moda.
Da Toni si chiedono consigli e segreti sulla “dolce vita” all’italiana. E le lettrici desiderano servizi sulla sua vita privata, accanto alla sua altrettanto affascinante compagna, la modella Marta Cecchetto. Il “Münchner Abendzeitung”, il giornale locale, ha intitolato semplicemente. “Bello Toni” la cronaca sulla sua prima notte bavarese. Ma Luca invece di un andare un locale notturno si è limitato a gustare una bistecca.
A un anno esatto dalla vittoria ai mondiali, Luca Toni va a giocare in Germania, e l’autore della rete fatale alla squadra di casa, Fabio Grosso giocherà nel Lione, nella Francia battuta in finale. La Serie A perde due campioni, ma è una conquista per l’immagine dell’Italia non solo sportiva. Luca Toni dimostra che i luoghi comuni sugli italiani sono falsi. Sarà bello e riccioluto, ma è serio e non arrogante. Grosso, un terzino che segna all’ultimo minuto dei supplementari, smentisce la leggenda che l’Italia vince con il catenaccio, che al di là dello sport gettava un’ombra, ingiusta ma non importa, sul nostro carattere, “infido e machiavellico.” “Italia-Germania. è il derby d´Europa,” dice Birgit Schönau, la corrispondente della “Zeit” da Roma, invitata da Angelo Bolaffi, direttore dall’Istituto Italiano di Cultura di Berlino, a rievocare la magica notte dell’anno scorso. E alla serata numerosi i berlinesi venuti ad applaudire Gianni Rivera che li sconfisse nel mitico 4-3 dell’Azteca Tedeschi e italiani eterni avversari sul campo, e amici fuori, grazie a Fabio, Luca, Gianni. Ed anche il Trap.