PELLISSIER, Non credo che Prandelli mi chiami

06.07.2010 08:03 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: TMW
PELLISSIER, Non credo che Prandelli mi chiami
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Ancora una volta il Chievo deve fare i conti con addii importanti, ma ancora una volta, verosimilmente, potrà ripartire dal suo punto di riferimento: Sergio Pellissier. L'attaccante gialloblu, ai nostri microfoni, commenta le novità che ci saranno nella sua squadra, le trattative in corso e, ovviamente, la deludente prestazione degli azzurri al Mondiale sudafricano.

La prima novità del nuovo Chievo è l'arrivo in panchina di Pioli. Ci hai già parlato e te l'aspettavi?

"Aspettarmelo no, speravo che rimanesse Di Carlo perché ha fatto bene e avevamo un certo tipo di rapporto. Lui, però, ha fatto la sua scelta e arriva Pioli, che ho conosciuto quando allenava la Primavera del Chievo. Era giovane e ci siamo conosciuti in velocità, ma come allenatore è molto bravo e preparato. Credo si ambienterà molto bene e vorrà dimostrare a tutti di poter fare qualcosa di buono per questa squadra".

Di Carlo dovrà confrontarsi con i preliminari di Champions League. Ti aspettavi che potesse arrivare un salto così importante per lui?
"No perché pensavo rimanesse con noi, ma se lo merita per quello che ha fatto in questi due anni. Sicuramente non sarà facile e si giocherà questa opportunità. Speriamo che gli vada bene".

Tu sarai, invece, il perno fisso del Chievo?
"Io mi trovo bene e non credo ci siano problemi per il mio futuro".



Per quanto riguarda il mercato c'è Sorrentino che non ha preso molto bene l'interruzione delle trattative con il Genoa
"Non penso di essere io quello che può commentare queste cose. Se lui ha voglia di fare un passo importante nella sua carriera il Genoa sarebbe la scelta giusta e sicuramente è un portiere che può fare la differenza. Per quello che ha fatto meriterebbe qualcosa di importante".

La mancanza di Pinzi la sentirete?
"E' un ottimo ragazzo, un ottimo giocatore e sa cosa dire soffrire e giocare in serie A. E' stato molto importante per noi e spero fino all'ultimo che possa tornare, ma non dipende certamente da me. Ovunque andrà spero che faccia benissimo".

Negli scorsi giorni hai spalancato le porte ad un'eventuale convivenza con il 'Tir', Simone Tiribocchi

"Mi auguro che possa arrivare perché è un amico sia fuori che dentro al campo. Gioca per la squadra, fa gol e lotta fino alla fine. Di giocatori così ne abbiamo sempre bisogno e uno come lui può certamente fare la differenza".

Lo scorso anno hai fatto parte della Nazionale, ti aspettavi una fine così al Mondiale?

"Purtroppo è andata così, non abbiamo fatto bene e non c'è stata una partita bella fra le tre. Dispiace uscire ultimi nel girone, mi sono anche un po' vergognato perché i ragazzi non lo meritavano. Il calcio, però, è così. Forse la squadra non era nelle migliori condizioni e le altre correvano molto di più. Quando è così è dura vincere".

A questo punto chi vedi in finale?
"Ho sempre puntato sulla Spagna, ma a questo punto non lo so perché ogni partita è un'incognita. Ora affrontano la Germania, che è stata la squadra più spettacolare vista finora, e tutto è possibile".

Tu sei stato avvicinato negli anni scorsi alla Fiorentina di Prandelli ed ora lui è il nuovo ct della Nazionale. Ti aspetti una chiamata?
"Non credo, ma spero che faccia ciò che tutti hanno detto e mai fatto: o ringiovanisci e fai crescere un gruppo giovane o convochi i giocatori che realmente durante l'anno fanno bene. Se si chiamano giocatori solo per il nome, e che magari non stanno bene fisicamente, si rischiano le brutte figure. Per tornare grande devi puntare sui giovani e sui giocatori che stanno bene. In questo calcio se non si corre non si va da nessuna parte".