MUTU, Al piccolo trotto ma i colpi si vedono
MUTU C’È. E questa è comunque una buona notizia. Niente tutore al gomito e nessuna fasciatura al ginocchio. E anche questo è un dato positivo. La partita del romeno però comincia in salita, come del resto è stato per colpa di quel gol di Klose, arrivato sulla schiena dei viola dopo una manciata di minuti. Mutu, dicevamo. Corre e si muove al piccolo trotto, magari non è (e non può esserlo vista la raffica di infortuni che lo hanno tormentato in questa prima fase della stagione) al massimo della condizione, ma la grinta e la voglia di dialogare con Gilardino e magari di trovare la zampata vincente sembrano subito più forti dei problemi post-ko. Tutto questo per raccontare che al 20’, Mutu è protagonista di un gran numero. Il suo tiro-assist (che Gilardino non riesce a intercettare) dalla sinistra è una rasoiata che taglia tutta la difesa del Bayern e fa alzare in piedi i tifosi viola.
CERTO, sulla notte di Champions pesa anche il raddoppio che la squadra tedesca si regala prima delle mezz’ora. Il romeno è il primo a incitare in compagni dopo il micidiale 2-0. Grida e batte la mani, un lavoro psicologico essenziale in un martedì sera che rischia di trasformarsi in un incubo. La difesa del Bayern, poi, è un bunker cattivissimo dal quale provare a scappare. Mutu se ne rende subito conto e il lavoro di Oddo e Lucio impedisce al romano di dialogare con fluidità con Gilardino.
SI ARRIVA nel secondo tempo. Mutu rispunta in campo concentratissimo. Allarga sulla sinistra, lascia spazio alle incurisioni offensive di Vargas, si accentra per assistere e raddoppiare su Gila alla ricerca del guizzo vincente. Accusa anche qualche colpo basso, il romeno e sono questi forse i momenti più difficili (i postumi psicologici del problema al ginocchio si fanno sentire). Oddo irrompe su Mutu da dietro e si becca l’ammonizione. La partita scorre via con Mutu a caccia del colpo gobbo. Mutu c’è: è il dato più positivo della trasferta in Germania.