MONTELLA, Il bel gioco il nostro credo, JoJo un big

a cura di A.Gia.
05.11.2012 21:48 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
MONTELLA, Il bel gioco il nostro credo, JoJo un big

L'allenatore della Fiorentina Vincenzo Montella ha presenziato alla trasmissione ''Undici'' su Italia2 condotta da Pierluigi Pardo; queste le parole del mister gigliato, collegato da Empoli: ''L'Inter ha una grandissima qualità davanti, Stramaccioni è stato bravo a sfruttare la difesa e ad esaltare le qualità dell'attacco. Credo che la vittoria dell'Inter a Torino non abbia solo una chiave di lettura: la Juve ha avuto la possibilità di pareggiare, poi invece l'Inter è venuta fuori. Gli attaccanti? Le nostre qualità sono quelle del fraseggio e noi puntiamo sulle qualità dei nostri attaccanti. Io e Stramaccioni (in collegamento telefonico n.d.r.) ci siamo visti oggi pomeriggio: c'è stima reciproca ma spero di arrivare davanti all'Inter a fine stagione. A Roma abbiamo lavorato e ci siamo confrontati spesso: spesso cercavo collaborazione, lo ritenevo davanti a me in quanto a conoscenza. Per Stramaccioni andare via da Roma era inevitabile ma la sua scalata è stata veloce. Strama dice che sono più bravo di lui? E' davvero un gran bugiardo! L'importante per un allenatore è avere le conoscenze e la forza dello spogliatoio: non è facile per nessuno allenare l'Inter, figuriamoci per un giovane come Stramaccioni. In attacco l'Inter ha qualcosa in più della Juve: i nerazzurri possano lottare fino in fondo per il titolo. Cassano? E' felice all'Inter, si è integrato nel gruppo e lo sta dimostrando con le prestazioni: Antonio però ha dei colpi di genio fuori dal campo. Scherzi con me? Ne faceva pochi Cassano...''

Sulla Fiorentina: ''Bisogna sempre sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori; la fortuna dell'allenatore sono le prestazioni dei giocatori. Sul mercato c'è sempre stata condivisione, ci sono state delle ottime scelte di Pradè e Macìa. Abbiamo cercato giocatori con molta tecnica e fantasia: era un rischio ma ci siamo riusciti perché questa proprietà ci ha creduto fino in fondo''.

Sulle brevi tempistiche del bel gioco: ''Il breve tempo? Perché i miei giocatori non mi capiscono... sono tutti stranieri. La mia squadra corre sempre qualche rischio ma ciò aumenta la nostra forza mentale. In futuro potremo perdere dei punti per eccesso di rischio. Dobbiamo creare una mentalità per arrivare alle aspettative di inizio anno''.

Sulla linea difensiva: ''A Catania ho iniziato sulla difesa a quattro, poi sono passato alla linea a tre. Anche a Firenze ho iniziato con quella a quattro poi con i giocatori nuovi ho capito che era meglio la linea a tre. Non credo nella tattica, credo nella mentalità''.

Su Jovetic: ''E' un top-player ma per puntare al pallone d'oro deve dimostrare tutto il suo valore nelle partite importanti''.

Sui cori dello stadio per lui: ''Io sono un po' riservato, non sono bravo a ricambiare con lo stesso affetto i tifosi. Ringrazio Firenze perché fin dal primo giorno sono stato accolto con grande entusiasmo; se preso con la giusta misura, l'entusiasmo ci farà bene e diventerà energia per noi. Non dobbiamo perdere l'equilibrio''.

Su Viviano: ''Sta facendo bene, ma può fare meglio... So che quando fa la guida per Firenze gli suggeriscono le cose, perché lui non le sa''.

Sulla mancanza delle coppe: ''Ci aiuta molto perché possiamo lavorare meglio: un giocatore si stanca a livello nervoso a preparare tre partire in 7 giorni; avere una settimana intera mi permette di avere una attenzione migliore''.

Su Pomigliano: ''La mia famiglia vive a 500 metri da Pomigliano, dove mio padre ha lavorato per 30 anni. So quanto è importante per quella zona la fabbrica di Pomigliano. Se chiudesse ci sarebbero dei grossi disagi''.

Sull'esperienza a Genova: ''Avevo 21 anni e sognavo la Serie A: ero felicissimo in B al Genoa ma quando mi ha chiamato la Samp in A ho scelto i blucerchiati; non ho niente contro il Genoa anche se mi sono legato più alla Samp''.

Sul derby ai tempi della Roma: ''Giocavo sempre dando il massimo, volevo sempre il gol. La sera mi sognavo le azioni che mi avrebbero portato al gol. Con la Roma ho vissuto i più begli anni calcistici: il giorno dello scudetto fu fantastico''.

Su Capello: ''Mi ha insegnato molto, sopratutto su come gestire il gruppo. E da allenatore è un esempio''.

Su Totti: ''E' un giocatore straordinario che ti riconcilia con il calcio; è diventato un mio grande amico col tempo. Caratterialmente siamo diversi. E' un giocatore molto riservato''.

Sull'esperienza in Nazionale: ''Ho vissuto una grande esperienza in maglia azzurra, non mi rimprovero e non rimpiango nulla''.

Su Firenze: ''Firenze è una città bellissima che regala emozioni ad ogni angolo della strada. Se ho dei dubbi su Firenze mi rivolgo a Viviano...''

Sull'esultanza con l'aeroplanino: ''Nacque dopo un bellissimo gon in rovesciata con la maglia del Genoa. Mi manca molto fare gol...''

Su Lamela ed El Sharaawy: ''Sono due grandi giocatori, sarebbero una grande coppia d'attacco''.

Sul mancato accordo con la Roma: ''Sono stato ingenuo, mi sono chiuso dentro me stesso e altri hanno detto quello che gli faceva comodo''.

Sulla Roma: ''Spero di arrivare davanti alla Roma, ma di un solo punto però''.

Su Bruno Conti: ''Ha fatto la storia del settore giovanile giallorosso, il suo cammino credo continuerà con la Roma''.

Su Zeman: ''Non sono stato allenato da lui anche se mi aveva acquistato lui; non sono in grando di parlare di lui: è un maestro di calcio ed ha fatto scuola a tanti giovani allenatori come me, spesso le sue idee sono discutibili ma redditizie''.

Sull'espulsione di Destro: ''A me dà molto fastidio quando un giocatore si toglie la maglia: anche io mi arrabbiai con mio figlio quando anni fa esultando se la tolse. I giocatori devono essere degli esempi''.

Sul Catania: ''Sta esprimendo un ottimo calcio e credo che la società abbia dimostrato di saper scegliere gli uomini giusti''.

Questo l'11 scelto da Montella durante la trasmissione: Nuciari; Savoia, Ripa, Vio, Marra, Russo, Pengue, Blokar, Montanaro, Guarino, Caccia. All: Guerini. Vice allenatore: Giuliattini. Lo schema, ovviamente, è il 3-5-2.

Su Juve e Milan in Champions: ''Spero passino entrambe il girone eliminatorio''.

Sul campionato: ''Juve ed Inter hanno più possibilità ma i bianconeri sono più attrezzati per lo scudetto''.