GUERCINI, Difficile limitare il massimo degli stranieri

25.10.2007 10:05 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Violaplanet.com

E’ uno degli argomenti scottanti del momento, Blatter, insieme a Platini, sta portando avanti la sua battaglia per ridare importanza ai vivai giovanili nelle varie nazioni europee e per fare ciò bisogna limitare l’entrata dei giocatori stranieri nei vari paesi. La proposta è quella di non permettere più di cinque esteri in campo per fare in modo che sei calciatori siano nazionali. Povera Inter, verrebbe da pensare, ad ogni modo, se mai dovesse diventare legge, non sarebbe approvata prima del 2010/2011. Abbiamo interpellato Stefano Guercini, noto procuratore romano, per approfondire il caso.
Come sta proseguendo la questione proposta da Blatter?

Questo dibattito è ormai aperto da tempo ed è tuttora in discussione. La stragrande maggioranza delle principali squadre europee ha optato per la globalizzazione del settore, per cui è sempre più difficile vedere un nucleo di giocatori provenienti dal paese d’origine dei vari club.
La proposta di Blatter vuole salvaguardare i vivai, è così?
Sì, la sua idea è proprio questa, di dare maggiore importanza ai settori giovanili, un po’ come sta succedendo in Francia, dove poi ci sarebbe una più alta selezione dei migliori calciatori. Però è anche vero che i grandi club, che hanno molteplici impegni, ovvero giocano 50/60 partite in una stagione, devono avere i giusti ricambi, perché un singolo giocatore non ce la farebbe a giocarle tutte. A mio avviso però i giocatori stranieri sono anche un fattore di crescita per i giocatori italiani, prendendo ad esempio il nostro paese, perché si apre un sano confronto con il calcio di altri paesi.
Il caso Inter è emblematico in questo senso.
La loro è effettivamente una situazione estrema, anche il Milan ne ha parecchi di stranieri, mentre ad esempio la Juventus ha cominciato da qualche anno a crearsi in casa i giocatori.

Per portare avanti il discorso di costruire una squadra con i giocatori del proprio settore giovanile ci vuole un progetto a medio- lungo termine. Le pressioni dell'ambiente in genere nei confronti dei grandi club fa si che questo tipo di progettualità probabilmente non può essere portata avanti. Tutto ciò finalizzato ad avere la squadra pronta per raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Come vede la Fiorentina, che punta molto sui giovani, anche se non sono tutti italiani?    
E’ un grande esempio di lungimiranza perché guarda soprattutto al futuro, ma tiene anche conto del presente, con un allenatore come Prandelli che sa seguire al meglio questo progetto. Ha già giocatori giovani  forti in organico,che non possono fare altro che migliorare ulteriormente e permettere alla Fiorentina di rimanere ad alti livelli per diversi anni, sia in campo italiano che internazionale.
Un altro dibattito riguarda la proposta che i giocatori diventino autonomi e non più subordinati. Che succederà?
E' sicuramente un punto sul quale si sta riflettendo in maniera approfondita. E' prematuro poter dare una risposta, se non avendo a disposizione tutti quelli che sono gli elementi necessari per poter attuare un eventuale cambiamento