GILARDINO, La Nazionale è di nuovo sua...

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Doveva essere la serata di Alberto Gilardino. L'attaccante biellese, protagonista del mercato estivo, approfitta dell'assenza forzata di Luca Toni e si riprende l'Italia. Al centro dell'attacco azzurro c'e' lui. L'interprete migliore, al momento, tra quelli disponibili. E' arrivato a Firenze con una voglia matta di dimostrare che era stato il Milan a non capire lui e non viceversa. E i suoi primi 45 minuti sono la sintesi fedele del personaggio. Basta isolare quattro momenti: dopo pochi secondi manca la deviazione (non era facilissima) su un traversone di Zambrotta da destra. Riprovaci, Gila. E lui ci riprova, stavolta di testa, su cross stavolta dalla sinistra di Grosso: conclusione fiacca e centrale. Iniziano i mugugni, i primi dubbi. Che diventano pesanti come macigni quando, al 17', l'azzurro si presenta tutto solo davanti a Manninger. E' il suo momento. Ha tutto il tempo per fare quello che vuole. Sceglie la soluzione piu' difficile: cerca un improbabile doppio passo, perde l'attimo giusto e il portiere austriaco lo ipnotizza. Apriti cielo. Ma come? Vuoi vedere che e' tornato il Gila degli ultimi tempi rossoneri? Intanto l'Italia barcolla paurosamente e prende due gol.

Serata altro che azzurra. Nera, nerissima. Ma Gilardino c'e', a modo suo. Al 45' tiene in piedi la Nazionale di Lippi con un gol stilisticamente inguardabile, un po' di costola, un po' di petto, a un metro dalla porta. Ma anche questi sono i suoi gol. Garantisce Prandelli, che dopo il 2-0 allo Slavia Praga in Champions aveva espresso un concetto tanto chiaro quanto semplice: 'Gilardino in area di rigore c'e' sempre, lo sappiamo, non e' una novita''. Doveva essere la serata di Gila e, in qualche modo, lo e' stata. Nel finale ha addirittura sul sinistro la palla per la doppietta, sull'ennesimo taglio dell'infaticabile Di Natale. Forse sarebbe stato troppo. Dieci, come i suoi gol in maglia azzurra, e' un bel numero per ricominciare