FIORENTINA, La rabbia e l'orgoglio
Immagino già quali saranno i titoli di testa stasera a Controcampo e alla Domenica Sportiva: si parlerà sicuramente dell’impresa del Milan in Champions; poi sicuramente delle retrocesse e –come logica conseguenza- della neo-promossa Juve; non mancherà certo lo spazio per la sorpresa Lazio e per la “grande Roma”; e i tifosi viola, che in questi minuti gioiscono per un’impresa sensazionale, se vorranno prolungare la loro meritata goduria sul piccolo schermo, dovranno, come d’abitudine, fare le “ore piccole”; e oltre al danno la beffa: si parlerà di dati incontrovertibili, cioè di una squadra che da -15, cioè con cinque gare in meno da disputare rispetto alle altre, ha concluso il campionato nelle “alte sfere” della classifica, a ridosso del Milan campione d’Europa; forse si parlerà del fatto che la difesa della Fiorentina è stata la meno battuta del campionato; ma penso si sorvolerà su altri dati inequivocabili, come il fatto che la Fiorentina sul campo conquista per il secondo anno consecutivo la Champions League senza poterla, per la seconda volta consecutiva, disputare. Si arrabbieranno un po’ i tifosi viola, ma più forte della rabbia saranno due connotati essenziali della Fiorentina di quest’anno: l’ironia, da sempre tipica del Fiorentino, e soprattutto l’orgoglio di fare parte di un gruppo -che partendo dal Patron arriva fino al più tiepido dei tifosi- che è rimasto sempre compatto, dai giorni angosciosi del ritiro, in cui non si sapeva ancora in quale campionato la squadra avrebbe militato, al trionfale epilogo di oggi.